
Quando si parla di Cantarella non si può non pensare ai Borgia e all’accusa della Storia che li vuole come avvelenatori seriali. La condanna riguarda soprattutto Lucrezia poiché, come si diceva, le donne, troppo deboli per battersi contro gli uomini con cappa e spada, dovevano ricorrere a metodi più subdoli come, appunto, il veleno.
Ma cosa c’è di vero nelle accuse contro Lucrezia Borgia e com’era sintetizzata la famigerata Cantarella?

Il primo distinguo va fatto con la CANTARIDINA, che è un composto ottenuto da alcuni insetti triturati, usati per ridare vigore sessuale agli uomini. E’ il medesimo composto che il marchese De Sade offriva agli amanti sotto forma di zuccherini o cosparso sui confetti all’anice e che, in un caso di overdose di uno dei suoi ospiti, gli valse la condanna a morte, poi commutata in detenzione. Gli effetti di grandi quantità di Cantaridina, mimano gli effetti della Cantarella, da qui il malinteso.
La Cantarella è invece un derivato dell’ARSENICO, veleno già mortale di suo, che viene trattato dagli alchimisti e dagli speziali per aumentare il suo effetto letale attraverso due metodi principali di preparazione che mirano ad ottenere un composto dolciastro, solubile nei liquidi, bianco, del tutto simile a farina.

Questo aspetto può essere ottenuto mediante evaporazione in catini di rame, dell’urina di giovani uomini oppure dalla putrefazione di carcasse di maiale cosparse di arsenico. L’effetto era molto rapido e letale anche a piccole dosi, ma sono noti anche effetti a seguito di accumulo di dosi minime, che simulavano malattie consuntive lunghe e non così roboanti come un avvelenamento.
L’effetto è quello di spasmi atroci, emorragie negli organi interni che si traducevano in emottisi (tosse di sangue) ed ematemesi (vomito di sangue) e morte molto rapida. Non sono noti antidoti a questa preparazione mortale, ma solo tentativi di assorbirne la presenza nello stomaco con la polvere di carbone, ma l’effetto salva vita era dubbio e riservato a tempestivi interventi.
Dei Borgia e della Cantarella tratto nel romanzo Memorie dal Buio – Meretrix, di prossima uscita, in cui si parlerà di alcuni morti “eccellenti” della Roma di Alessandro VI Borgia, tra cui i Cardinali Ardicino, Michiel e Ferrari, lo stesso Innocenzo VIII, suo predecessore e il principe ottomano Cem di Costantinopoli. I mandanti? La storia indica Rodrigo Borgia e suo figlio Cesare, per tramite dello sgherro Michelotto. I motivi? Eliminare avversari politici e incamerarne le ricchezze. Potete leggerne un estratto qui.

E in tutto questo, Lucrezia che ruolo ha avuto? La sua controversa figura, denigrata e vista come una lasciva ed incestuosa Messalina e sempre stata vista come la spregiudicata avvelenatrice della famiglia, ma recenti rivalutazioni storiche della sua vita e della sua figura suggeriscono l’idea che fosse una pedina nelle mani del padre e del fratello. Di certo di un veleno era esperta. Quello estratto dai funghi Cortinari, di cui pare portasse delle dosi dentro un anello.
Colpevole o innocente? Santa o demone? Ai posteri e ai lettori di Meretrix l’ardua sentenza!
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