La Fata Verde, bevanda prediletta degli artisti del Decadentismo francese, divenuta piaga per gli alcolisti di tutto il XIX secolo, resta da sempre legata al proibito, ai fumosi locali parigini, a complessi rituali edonistici per la sua consumazione. Ma cos’è esattamente l’assenzio? Si tratta di una distillazione post macerazione delle foglie dell’Artemisia maggiore (Artemisia absinthium), cui vengono aggiunti anche altri aromi e olii essenziali provenienti da altre piante, in numero e proporzione variabile a seconda delle varie ricette: melissa, issopo, finocchio, anice, genepi, menta, artemisia pontica, vaniglia, camomilla, coriandolo, angelica e altre ancora.
L’armadietto di Draco
Draco Darcy è un curatore “sanza carte”. Dalla sua esperienza possiamo scoprire qualcosa sulla medicina e la terapia, ma anche sui veleni.
La Liquirizia
Veniva definita Oro Nero, prima che il fetido petrolio ne usurpasse il nome. E non a caso la liquirizia era preziosa come l’oro! Le sue proprietà farmacologiche sono importanti e variegate, tanto da renderla una pianta davvero utile in erboristeria. Personalmente non amo la liquirizia pura, è troppo amara, mi stordisce le papille gustative, preferisco le caramelline gommose, più delicate o, meglio ancora, le radici da masticare fino a farle sfioccare in un pennellino aromatico utilissimo quando, fuori casa, non si riesce a lavare i denti. Nella mia infanzia, le liquirizie avevano le mille forme delle Morositas, delle Tabù, delle Tic tac, ma anche delle rotelle e di tutte le gommose Haribo, ma anche il bastoncino del Liuk al limone, che si scioglieva in mano e macchiava tutto di nero appiccicoso!
La Mandragora
E’ proprio il caso di dire che ho conosciuto la mandragora e sono ancora qui a raccontarlo. Poco più di un mese fa (ottobre 2022), ho cucinato degli spinaci presi freschi in un discount, ma per fortuna, avendo sentito un fastidioso gusto amaro, non ne ho ingeriti che un pugnetto bollito. In meno di dieci minuti ho iniziato ad avere coliche, conati, tremori e vertigini che sono andati diminuendo solo il giorno dopo, ma che mi hanno lasciato strascichi per tutto il mese successivo. Per altri tre giorni non ho immaginato la causa, che imputavo a una congestione o un virus intestinale, poi ho letto articoli su intossicazioni anche di altre persone in diverse parti di Italia e ho capito come mai stessi così male.
Il Tè
Quando le persone entrano a casa mia, sanno che il caffè non esiste, ma che troveranno una varietà di tè e infusi per ogni gusto. In famiglia adoriamo il tè in ogni sua declinazione e le antiche tolle decorano i pensili così come una raccolta di bustine completa dei quadri alla parete come collage colorato. Prima ancora di sposarmi ho iniziato una raccolta su tè e tisane che ancora occupa un posto d’onore nella mia biblioteca di cucina. La mia passione per il tè nasce dall’incredibile varietà di aromi che una sola bevanda può offrire a partire da varietà diverse di Camellia sinensis per passare alle differenti lavorazioni e alle diverse essiccazioni o fermentazioni e, infine, ai diversi aromi che possono essere aggiunti, da spezie a frutti e fiori, per renderlo unico.
La Teriaca
Non c’è scritto storico o romanzo che parli di medicina, che non nomini la Teriaca. Questa miscela prodigiosa, indicata per la cura di ogni male, dominò la farmacopea europea per due millenni, andando a costituire rimedio o colpo di grazia per milioni di pazienti sofferenti. Anche Draco ne parla, e non certo con parole di lode, in questo breve dialogo con Cécile che troviamo nel capitolo 15 di Memorie dal Buio – La Bestia.
L’oppio
Quando si pensa alla lunga e feconda epoca vittoriana, ci sono alcune caratteristiche universalmente note: gli abiti da donna coi paniers sul sedere, il tramonto degli Imperi coloniali, l’illuminazione a gas delle vie, le prime fotografie e i rudimentali cinematografi, le biciclette, i malati di tubercolosi e lui, il laudano o la sua versione “bio”, l’oppio, con le sue fumerie.
Il tarassaco
Non c’è cosa più bella del vedere un prato incolto ricoprirsi di ciuffi gialli in primavera. Al mattino i fiori restano a capo chino, ma non appena arriva il sole si alzano a offrirsi all’astro in tutto il loro splendore. E’ il Tarassaco, erba perenne, praticamente infestante, che da millenni si trova tra i rimedi contadini per una serie di disturbi digestivi e renali.
La Valeriana
La Valeriana come rimedio per l’insonnia è conosciuto ed usato fin dall’antichità e non c’è nonna che non abbia detto di aver preso qualche goccia di Valeriana per dormire. Stiamo parlando della Valeriana Officinalis, da non confondere con la Valeriana insalata, che viene usata come gustoso contorno vegetale.
La Cantarella
Quando si parla di Cantarella non si può non pensare ai Borgia e all’accusa della Storia che li vuole come avvelenatori seriali. La condanna riguarda soprattutto Lucrezia poiché, come si diceva, le donne, troppo deboli per battersi contro gli uomini con cappa e spada, dovevano ricorrere a metodi più subdoli come, appunto, il veleno. Ma cosa c’è di vero nelle accuse contro Lucrezia Borgia e com’era sintetizzata la famigerata Cantarella?