Non mi vengono in mente molti altri doni della natura così odiati e bistrattati come l’ortica! Chi di noi non ha mai sfiorato per sbaglio una di queste piante che crescono spontanee e infestanti in ogni luogo incolto? Chi di noi non ha mai tirato giù un calendario di moccoli nella mezz’ora successiva? Non a caso, qualsiasi irritazione e rossore della pelle viene della “orticaria”. Ebbene oggi parleremo dell’ortica da un altro punto di vista, quello farmacologico e culinario.
La dispensa di Zel
Zel Darcy è un personaggio enigmatico, viaggiatore incallito, amante del vizio in ogni sua declinazione. Dalle sue lunghe peregrinazioni porta sempre a casa qualcosa di nuovo da assaggiare. Scopriamo insieme cosa cucinare con lui.
Fiori eduli
La prima volta in cui ho visto fiori in un piatto, era un’insalata mista confezionata all’Esselunga (tra l’altro un market in centro a Milano, non certo qui in campagna) e conteneva per lo più violette. Una volta assaggiati, non avevano alcun sapore, parevano insalata, ma studi successivi mi hanno fatto capire che il problema non sono i fiori, ma la loro coltivazione; esattamente come un latte di malga o un burro d’alpeggio sono più ricchi di sapore di un panetto industriale, così fiori coltivati nel giusto modo e consumati appena colti, mantengono profumo e fragranza tale da arricchire i piatti.
Lo zafferano
Lo zafferano è la spezia più preziosa, più costosa in assoluto: un grammo di pistilli di Crocus sativus della miglior qualità può arrivare a costare 30 euro. Il motivo è presto spiegato dal ciclo vitale della pianta e dalla sua resa alla raccolta: il fiore ha un corredo genetico triploide ed è sterile, quindi senza l’aiuto dell’uomo non può riprodursi. La riproduzione avviene infatti per moltiplicazione vegetativa, attraverso la selezione di un clone iniziale o per ibridazione interspecifica.
Il peperoncino
Non c’è spezia più inconfondibile del peperoncino. Presente negli amuleti portafortuna e nella cucina di tutti i paesi caldi, di solito è conosciuto nella sua varietà rossa a cornetto, ma il mondo dei peperoncini, come ho imparato in questi anni, è davvero variegato. Tutto è iniziato con una confezione di peperoncini secchi scaduta e quindi davvero poco piccante. Mio marito Claudio, amante del piccante, si è lamentato della mancanza in casa di qualcosa di davvero piccante e il giorno successivo, durante una visita all’annuale fiera dei fiori di Cusago, in primavera, ho trovato una pianta mai vista prima.
La cannella
Ci sono poche spezie legate alla mia infanzia come la cannella. I gelatai la mettevano sulla panna che impreziosiva i miei coni al pistacchio, la mamma e la nonna me la mettevano sul cappello di panna della cioccolata o sulla ciotolina di fragole, non mancava mai nelle mele cotte di papà insieme agli amaretti e, col suo aroma intenso, riusciva a placare ogni preoccupazione e ogni tristezza.
Il Curry
Iniziamo col dire che non esiste un solo Curry, ma almeno uno per ogni persona che abbia messo le mani in cucina. Non solo ogni stato (Cina, India, Giappone, Thailandia, Pakistan ecc.) hanno un loro Curry, ma anche le singole regioni e le famiglie, hanno ricette tradizionali che si tramandano nei secoli di genitore in figlio.