Le ultime pubblicazioni
MEMORIE DAL BUIO

Il Leviatano – racconto breve
Ho inviato questo racconto breve a un concorso a tema “PLASTICA!” per il quale non mi hanno mai rimandato indietro neanche la ricevuta di ricezione della mail. Un’organizzazione terrificante! Mai più! Comunque è stato divertente scriverlo, anche se il limite di battute imposte era davvero castrante per il respiro che volevo dare al racconto. Passato il termine ultimo per la fine del concorso, non devo più mantenere l’inedito, quindi ve lo lascio in pubblica lettura! Godetevelo!
Estratti inediti – L’abito della signora 2
Ormai ci siamo, è questione di poco e il romanzo storico L’abito della Signora sarà dato alle stampe. In un articolo precedente ho postato l’incipit del romanzo, oggi vi offro un ulteriore assaggio. Caterina è a bordo della carrozza della ricca Bianca Milesi, presso la quale suo fratello Carlo lavora. Il ragazzo ha il compito di condurla a casa della Contessa Frecavalli per la consegna dell’abito che hanno confezionato per lei. Caterina sta per conoscere due delle donne che hanno fatto la storia del Risorgimento.
I magi
Cos’è la magia, se non la capacità di compiere azioni oltre la natura umana? Fedele al principio che ciò che è misterioso è tale solo perché non abbiamo ancora i mezzi per spiegarlo, nell’universo di Memorie dal Buio ho collocato la magia in un ambito particolare: in armonia con la scienza. “Whaaaaat?” direte voi. Ebbene restate connessi, perché subito dopo la foto di copertina, che già vi farà capire cosa intendo, entreremo nel mondo della magia, dei rituali e degli incantesimi e lo faremo con una delle interviste impossibili. Oggi avremo con noi il Sommo Orsini, Principe reggente della Torre di Magia di Roma, che potrete conoscere in Memorie dal Buio – Meretrix, in uscita a Natale 2022.
SCUOLA DI SCRITTURA

Il paradosso di Achille
Achille fu un eroe greco, le sue imprese fanno parte del mito come pure la sua immortalità, guadagnata grazie alla madre, la ninfa Teti, che lo immerse nelle acque del fiume Stige, per ovviare al problema che suo padre, il nobile Peleo (da cui il titolo di Achille, pelìde), fosse umano. Il mito narra che Teti, per questa particolare abluzione benedetta, tenne il neonato per il tallone destro, in modo da immergerlo a testa in giù nelle acque. Al di là del valore pedagogico di questa madre che affoga il figlio in un fiumiciattolo da niente come lo Stige, resta il fatto che quel tallone rimasto fuori dall’acqua divenne l’unica parte vulnerabile del nostro eroe. E dove venne dunque colpito dalla freccia assassina (e avvelenata, giusto per essere sicuri) di Paride?
I dialoghi
Colonna portante di ogni romanzo, i dialoghi sono spesso una croce e delizia per gli autori, poiché nel dialogo, i personaggi fanno sentire la loro voce e si confrontano con la trama e tutti gli intoppi che l’autore mette in essa. In questo nuovo articolo andremo a vedere come creare un dialogo efficace, esplorando come sempre gli errori comuni, nella speranza che queste righe possano offrire spunti ai nuovi autori.
Caratterizzazione dei personaggi 1 – la menzogna
Perché si mente? Gli psicologi individuano fino a 30 motivi per cui le persone mentono e, come ogni bravo autore, dobbiamo anche essere un po’ psicologi dei nostri personaggi, capire perché fanno quello che fanno o dicono quello che dicono. Nell’articolo precedente visionabile qui, abbiamo parlato di come costruire una scheda personaggio in modo da avere una carta di identità pronta da consultare quando rischiamo di prendere una deriva troppo pericolosa con le nostre creature di carta.
INTERVISTA CON L’AUTORE

Intervista doppia #25: Max e …
Manca davvero poco all’autunno e non credo ci sia stagione migliore per affrontare le tematiche importanti del viaggio dentro la mente corrosa e instabile di un protagonista e in quella sviscerante del suo autore. Tra l’altro, il personaggio di oggi non ha nome, l’autore mi ha spiegato che ognuno di noi può e deve immedesimarsi col personaggio che dunque, secondo me non è che non ha nome, ma ha il nome di ognuno di noi. Sulla bibbia direbbero che il suo nome è legione… Godiamoci intanto la quarta di copertina!
Intervista doppia #24: Domenico e Adam
Oggi parliamo di sentimenti, di accettazione di sé e di tutto quel mondo emozionale che fiorisce nel rapporto tra le persone e lo facciamo prendendo spunto dall’Intervista doppia tra Domenico e il suo Adam Donovan, estratta dal contest che ho messo sulla pagina facebook di “scrittori in gioco”. Godiamoci intanto la quarta di copertina!
Adam Donovan era certo di avere tutto: il lavoro dei suoi sogni a Seattle, la sua donna, la sua famiglia, i suoi amici. Ma non si metteva quasi mai in discussione. Era sicuro che se avesse recitato abbastanza bene, se fosse stato abbastanza “credibile” tutto sarebbe andato secondo i suoi piani. Tutto sarebbe stato perfetto per tutti; tranne per lui. A scombinare questi suoi piani ci penserà Chris, il migliore amico dai tempi del liceo. Entrambi si ritroveranno ad affrontare un rapporto messo quasi sempre in discussione, tra maree tempestose e quieti momentanee. E sarà proprio in quel momento che Adam, con il cuore in fiamme, dovrà fare i conti con se stesso e con un passato intriso di segreti per mettere in ordine il cuore. Lui sa, però, che l’unico modo per farlo è ascoltarlo. È accettarsi.
Intervista doppia #23: Alessandro ed Erica
Negli anni ’80 i Righeira cantavano “L’estate sta finendo, un anno se ne va…” sottolineando come la percezione dell’anno cambi prima o dopo le ferie, specie se si è studenti e si vede il tempo della scuola dilatarsi come un gorgo scuro e quello delle ferie una piccola parentesi di felicità. Abbiamo superato la boa di metà Agosto e qualcuno già inizia a tornare a casa e a pensare ai nuovi progetti, ma io continuo a estrapolare dalla pagina Scrittori in Gioco di Facebook, i contributi di chi ha giocato con me all’intervista doppia. Oggi ospitiamo Alessandro e la sua creatura, Erica. Intanto godiamoci la presentazione del libro da parte dell’editore.
RECENSIONI

Stati di Alterazione – Max Zocca
Trovarsi davanti un Thriller psicologico è una bella sfida, sia nella lettura che nella recensione. Significa calarsi nella mente di un criminale e farsi prendere per mano da un autore che vi sorriderà tagliente e poi vi getterà nel tritacarne del suo romanzo. Iniziando la lettura di Stati di Alterazione, dopo aver già edito l’intervista doppia e quella con l’autore, mi ero fatta un’idea del romanzo e della sofferenza che avrebbe creato in uno spirito sensibile come il mio. Alla fine mi sono buttata nella lettura conscia che ne sarei uscita diversa. Ma alla fine è questo lo scopo dei libri no?
Colpevole: Renaskigo – Gabriella Grieco
Foto dal web Thriller, gialli e polizieschi sono generi che non cerco in primo approccio, ma...
Agua Ploma – Daisy Franchetto
Scrivere un libro di denuncia sulla violenza contro le donne non è facile. Si rischia di cadere nella retorica, nei luoghi comuni, di annoiare il lettore con panegirici di accuse lanciate nel vento. Per quanto il lettore poi sia d’accordo con l’autore, per quanto in primis vorrebbe alzarsi e gridare quelle medesime verità, si trova a tacere, con in mano un articolo di giornale o un romanzo imbarazzante nel suo vittimismo intriso di “si dovrebbe, è necessario, è imprescindibile.” Quando poi si legge del patrocinio di Amnesty International, ci si potrebbe aspettare un polpettone in stile piagnisteo. E invece…
LA MIA VITA

Il Karate
Ci sono periodi della vita legati indissolubilmente a ricordi particolari, sensazioni e appuntamenti fissi e per me erano il martedì e il venerdì alla palestra di Cisliano per le ore di Karate. Ho iniziato quasi per caso, portata da una mia amica per provare uno “sport” per “muovermi un po’” e “dimagrire”, ma ho trovato ben di più: amici, una filosofia di vita e l’amore. Eh sì, perché proprio in quella palestra ho conosciuto il ragazzo che poi ho sposato e che tuttora divide con me la sua vita.
Il primo approccio con le arti marziali per un neofita può essere sconcertante: si pratica scalzi, c’è contatto fisico, la divisa continua ad aprirsi, è rigida, scomoda e ci sono una serie di “usanze” che per noi occidentali possono essere strane, come salutare la palestra (dojo) prima ancora di entrare o emettere la propria energia come grido (Kiai) al termine di un colpo particolarmente intenso.
[GIORNALINO VETERINARIO #1] ZOONOSI
Quando mi chiedono chi sono, come prima cosa devo citare il mio lavoro, la Medicina Veterinaria. Sebbene io pensi a scrivere da quando mi sveglio a quando mi addormento e spesso pure in sogno, alla fine il mio lavoro è questo. Ecco perché nella rubrica My life non può mancare qualcosa sugli animali. Tra l’altro sto scrivendo anche un libro sugli animali della mia vita e spero di darlo presto in pasto ai lettori.
Iniziamo subito con questo articolo sulle zoonosi, ovvero le malattie trasmesse dall’animale all’uomo, ma anche viceversa. Ce n’è parecchie e, come ci insegna il Covid o il Vaiolo delle scimmie, i passaggi interspecie non sono così rari! Vediamo le principali e più diffuse.
Celebrazioni laiche
Nel giorno del 22° anniversario di matrimonio non c’è articolo migliore da pubblicare di uno sulle Cerimonie laiche. Vediamo il perché. Nel 2021 ho seguito un corso per divenire Celebrante Laico e, alla domanda di iscrizione, mi è stato chiesto il perché di questa scelta. La risposta non è stata difficile, avendo assistito a una marea di cerimonie religiose tutte uguali, impersonali, standardizzate e noiose. Una di queste l’ho anche subita in prima persona: il mio matrimonio in chiesa. Un grande errore. Per la scelta della chiesa, non certo per il matrimonio che è e resta la decisione migliore della mia vita, pari a quella di aver fatto un figlio.
OCCULTO E MISTERI

Il festival di Ma’nene
Quando il concetto di “riposa in pace” non vale più, ci troviamo in Indonesia, nell’isola di Sulawesi e all’interno della comunità dei Toraya che ancora segue l’Aluk Todolo, la via degli Antenati. Ma’ Nene significa infatti “pulizia dei cadaveri” e avviene ogni tre anni quando i familiari ormai morti vengono dissotterrati e i loro abiti cambiati, i corpi puliti e spazzolati. E c’è anche l’occasione di qualche Selfie.
S’accabadora, la sacerdotessa della buona morte
Immaginate di essere in una di quelle case di pietra della Gallura, in villaggi piccoli, isolati sulle colline o sui monti, lontani miglia e miglia da un dottore o da un ospedale che, nei secoli scorsi, era forse peggio di un lager. Immaginate di essere un malato terminale, immobile a letto, devastato dal dolore e dalla sofferenza. Immaginate la vostra famiglia che, impotente, vi guarda spegnervi tra atroci sofferenze ora dopo ora. Immaginate ora di vederli alzarsi, spogliare la camera da ogni amuleto o immagine scaramantica che potrebbe ostacolare il distacco dell’anima dal corpo e aggrapparla a quella casa che deve invece lasciare. Immaginateli dirvi addio e baciarvi e poi lasciare la casa con la porta aperta. Al loro posto, immaginate di veder entrare una donna vestita di nero, velata, con un mazzuolo in mano. E’ lei, la sacerdotessa della buona morte e i vostri familiari se ne sono andati per non intralciarla, per lasciarle fare il suo lavoro. A quel punto sapete che la vostra sofferenza sta per finire.
Pareidolia
Chi di noi non ha mai giocato a cercare forme nelle nuvole? Sdraiati in un campo o sulla spiaggia, guardiamo il cielo e diamo un nome e una forma agli evanescenti cirri che da gatto diventano teiera per poi allungarsi in improbabili serpenti. La tendenza a vedere forme note e volti umani nelle forme che ci circondano, che siano naturali o meno, ha un nome specifico: pareidolia. Vediamo insieme di cosa si tratta.
L’ARMADIETTO DI DRACO

La Mandragora
E’ proprio il caso di dire che ho conosciuto la mandragora e sono ancora qui a raccontarlo. Poco più di un mese fa (ottobre 2022), ho cucinato degli spinaci presi freschi in un discount, ma per fortuna, avendo sentito un fastidioso gusto amaro, non ne ho ingeriti che un pugnetto bollito. In meno di dieci minuti ho iniziato ad avere coliche, conati, tremori e vertigini che sono andati diminuendo solo il giorno dopo, ma che mi hanno lasciato strascichi per tutto il mese successivo. Per altri tre giorni non ho immaginato la causa, che imputavo a una congestione o un virus intestinale, poi ho letto articoli su intossicazioni anche di altre persone in diverse parti di Italia e ho capito come mai stessi così male.
Il Tè
Quando le persone entrano a casa mia, sanno che il caffè non esiste, ma che troveranno una varietà di tè e infusi per ogni gusto. In famiglia adoriamo il tè in ogni sua declinazione e le antiche tolle decorano i pensili così come una raccolta di bustine completa dei quadri alla parete come collage colorato. Prima ancora di sposarmi ho iniziato una raccolta su tè e tisane che ancora occupa un posto d’onore nella mia biblioteca di cucina. La mia passione per il tè nasce dall’incredibile varietà di aromi che una sola bevanda può offrire a partire da varietà diverse di Camellia sinensis per passare alle differenti lavorazioni e alle diverse essiccazioni o fermentazioni e, infine, ai diversi aromi che possono essere aggiunti, da spezie a frutti e fiori, per renderlo unico.
La Teriaca
Non c’è scritto storico o romanzo che parli di medicina, che non nomini la Teriaca. Questa miscela prodigiosa, indicata per la cura di ogni male, dominò la farmacopea europea per due millenni, andando a costituire rimedio o colpo di grazia per milioni di pazienti sofferenti. Anche Draco ne parla, e non certo con parole di lode, in questo breve dialogo con Cécile che troviamo nel capitolo 15 di Memorie dal Buio – La Bestia.
LA DISPENSA DI ZEL

L’ortica
Non mi vengono in mente molti altri doni della natura così odiati e bistrattati come l’ortica! Chi di noi non ha mai sfiorato per sbaglio una di queste piante che crescono spontanee e infestanti in ogni luogo incolto? Chi di noi non ha mai tirato giù un calendario di moccoli nella mezz’ora successiva? Non a caso, qualsiasi irritazione e rossore della pelle viene della “orticaria”. Ebbene oggi parleremo dell’ortica da un altro punto di vista, quello farmacologico e culinario.
Fiori eduli
La prima volta in cui ho visto fiori in un piatto, era un’insalata mista confezionata all’Esselunga (tra l’altro un market in centro a Milano, non certo qui in campagna) e conteneva per lo più violette. Una volta assaggiati, non avevano alcun sapore, parevano insalata, ma studi successivi mi hanno fatto capire che il problema non sono i fiori, ma la loro coltivazione; esattamente come un latte di malga o un burro d’alpeggio sono più ricchi di sapore di un panetto industriale, così fiori coltivati nel giusto modo e consumati appena colti, mantengono profumo e fragranza tale da arricchire i piatti.
Lo zafferano
Lo zafferano è la spezia più preziosa, più costosa in assoluto: un grammo di pistilli di Crocus sativus della miglior qualità può arrivare a costare 30 euro. Il motivo è presto spiegato dal ciclo vitale della pianta e dalla sua resa alla raccolta: il fiore ha un corredo genetico triploide ed è sterile, quindi senza l’aiuto dell’uomo non può riprodursi. La riproduzione avviene infatti per moltiplicazione vegetativa, attraverso la selezione di un clone iniziale o per ibridazione interspecifica.