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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

Intervista doppia #24: Domenico e Adam

da | Ago 21, 2023

Foto su concessione dell’autore

Oggi parliamo di sentimenti, di accettazione di sé e di tutto quel mondo emozionale che fiorisce nel rapporto tra le persone e lo facciamo prendendo spunto dall’Intervista doppia tra Domenico e il suo Adam Donovan, estratta dal contest che ho messo sulla pagina facebook di “scrittori in gioco”. Godiamoci intanto la quarta di copertina!
Adam Donovan era certo di avere tutto: il lavoro dei suoi sogni a Seattle, la sua donna, la sua famiglia, i suoi amici. Ma non si metteva quasi mai in discussione. Era sicuro che se avesse recitato abbastanza bene, se fosse stato abbastanza “credibile” tutto sarebbe andato secondo i suoi piani. Tutto sarebbe stato perfetto per tutti; tranne per lui. A scombinare questi suoi piani ci penserà Chris, il migliore amico dai tempi del liceo. Entrambi si ritroveranno ad affrontare un rapporto messo quasi sempre in discussione, tra maree tempestose e quieti momentanee. E sarà proprio in quel momento che Adam, con il cuore in fiamme, dovrà fare i conti con se stesso e con un passato intriso di segreti per mettere in ordine il cuore. Lui sa, però, che l’unico modo per farlo è ascoltarlo. È accettarsi.

Ciao, come ti chiami?

Autore: Domenico Di Pinto ( mettere il cognome mi rende più sicuro, non lo so)

Personaggio: Adam… a me mettere il cognome mette ansia, come se tutti si aspettassero qualcosa da me. Vabbè, lo scrittore poi è vanesio, è risaputo.

Dove vivi?

Autore: In una piccola città commerciale e turistica, Bisceglie, nella soleggiata Puglia

Personaggio: Al momento Los Angeles, ma sono nato a Seattle. In una “soleggiata” Seattle. Lo so, so cosa state pensando, ma ehi, l’idea è del nostro autore: non c’entro nulla io!

Qual è la tua professione?

Autore: Scrittore, o meglio, è quello che aspiro nel farlo diventare una vera professione. Ora sono blogger, editor, assistente, ufficio stampa, di blog letterari con cui lavoro e collaboro, mi occupo anche di collaborare con una CE nota nel campo dei Romance, ma sono anche freelance perché non voglio “legami” professionali duraturi: Il mio mondo è l’editoria a 360!

Personaggio: Oddio… ma quanto ti credi importante? Scendi dal piedistallo Di Pinto “so tutto io”. Io, a differenza del dottore, sono un grafico illustratore. Anzi, al momento art director presso una casa editrice in California. Ma sai com’è, non ho bisogno di dirlo con fare autoreferenziale stile #barbaradursocolcuore. Sono una persona umile, io.

Qual è la professione dell’altro?

Autore: Beh, il sig. Donovan, che avete capito che non ama troppo i complimenti ei salamelecchi, sì, è fastidioso il ragazzo! Però ha un curriculum notevole essendo che è stato un grafico illustratore a Seattle, per la Graphics M. Perry. Oggi, grazie alla sua passione, predisposizione, intuito, creatività e grande capacità è art director di un’importante casa editrice a Los Angeles. Sto zitto, ho detto troppo che poi si arrabbia… ha un caratterino…

Personaggio: Difficile non aver capito quanto lo scrittore si creda “importante” no? Sa fare tutto, fa tutto lui in pratica. Scherzi a parte, so di essere veramente poco riconoscente e acido alle volte, però devo ringraziare lui perché altrimenti non esisterei. Lui è uno scrittore, principalmente, il resto lavora totalmente immerso nel mondo dell’editoria: gli piace tantissimo, si sente vivo.

Ti piace come sei?

Autore: A fasi alterne, devo ammettere. Lo so, non sembra perché posso apparire molto “sicuro” ma in realtà, oltre l’aspetto lavorativo dove mi sento molto tranquillo e ben spedito, nella vita di tutti giorni spesso non mi piaccio, soprattutto fisicamente, mi insulto abbastanza, anche se Donovan non ci crederà, poi ci sono giorni in cui mi piaccio, diciamo che ormai ho imparato a convivere con il mio corpo e il carattere senza più adattarmi per risultare un’altra persona, ecco.

Personaggio: Anch’io ci sono giorni sì altri no. Ho messo anni per potermi accettare un pochino, sia fisicamente, mio grande dilemma, ma anche caratterialmente e come persona. Sono abbastanza sicuro anch’io nelle mie cose, soprattutto capacità. Meno nei rapporti interpersonali dove sono una frana, combino casini, sono troppo, troppo, emotivo e impulsivo, quello mi frega sempre quando mi comporto così: non ragiono, agisco e poi, come direbbe l’autore, sono la regina del drama totale. Mi piaccio, ma altre volte assolutamente.

Cosa cambieresti di te stesso?

Autore: Sicuramente l’essere impulsivo, perché lo sono anch’io. Anche troppo drammatico alle volte nelle cose, pessimista allo stato elevato, permaloso, orgoglioso, pignolo. E poi? Potrei continuare fino a domani, credetemi. Visto Donovan? Tu che dici che non riconosco di avere difetti? Malfidato!

Personaggio: Ehm… senti chi parla, vero? Chissà perché ma abbiamo lo stesso carattere noi due, lo sai. Io dico le stesse cose di lui, magari anche dell’essere troppo emotivo, fin troppo emotivo da portarmi spesso a fare sciocchezze, a fidarmi, a stare troppo male. Vorrei essere meno emotivo, non dico insensibile, però a volte me ne vorrei fregare di più delle cose.

Cosa cambieresti dell’altro?

Autore: Essere troppo emotivo. Non è sbagliato, davvero, ma a volte è un’arma a doppio taglio per lui. E di fidarsi meno delle persone, di non metterci sempre il “cuore” ma anche la mente, ogni tanto.

Personaggio: di essere meno stacanovista, diamine! Non puoi lavorare, pensare sempre alla carriera, alla professione, alla rigorosità, alla devozione, alle cazzate che ti inventi! A volte devi vivere di più i momenti che hai nella tua vita, devi fermarti e pensare meno. Fai oltre quello che dovresti, sai benissimo che non hai nulla da dimostrare a nessuno. Te lo meriti, viviti di più quello che ti circonda.

Cosa ti piacerebbe fare in futuro?

Autore: Direttore editoriale e aprire una mia CE che abbraccia tutte le “diversità”

Personaggio: Non lo so, davvero… ma vorrei anch’io diventare qualcuno che gestisce un team, che gestisce un’azienda. Mi piacerebbe fare il lavoro che amo, far crescere chi mi sta accanto, dare la stessa opportunità che ho ricevuto io anni fa, quella di stagista.

Cosa rimpiangi del passato?

Autore: Non aver capito delle cose personali che, in tempi diversi, forse, avrei capito. Oggi sono risoluto, sono sereno su questo fronte. Però molto spesso rimpiango il fatto che mentre gli altri andavano avanti, avevano obiettivi, passioni, sogni, io non avevo niente, vivevo alla giornata, o nemmeno mi importava: ho buttato tanti anni nel gabinetto, ho lasciato i studi, non ho pensato più al mio futuro. Sicuramente oggi sono una persona diversa, ma è questo che rimpiango da sempre nella mia vita: aver perso tempo, perché ho capito che il tempo è prezioso, importante.

Personaggio: Il non accettarmi! Ho passato gli anni a mettere tante di quelle maschere sul volto che, onestamente… non mi riconoscevo più, non sapevo più chi fossi. L’ho nascosto a me stesso, agli altri, ma il male peggiore è stato nei miei confronti perché soltanto io ero l’artefice del mio dolore, del mio male totalizzante. Ho fatto prevalere la paura, il timore di deludere chi mi stava accanto, ho messo anni per ammettere di amare qualcuno, e di amare anche me stesso. Non lo rifarei mai più, oggi.

Raccontaci una memoria, un ricordo che ti è particolarmente caro.

Autore: Beh, ne ho davvero tanti e cari nella mia vita, però uno, tra questi, è quando mia mamma, che anni fa stava passando un periodo molto difficile della sua vita, nel marasma della incertezza e instabilità, una volta tornata a casa per un periodo imprecisato, si ricordò che la mia cantante preferita, Kylie Minogue, aveva pubblicato il suo ultimo album in quel periodo, lei insistette nell’andarlo a comprare: il ricordo non è il disco, ma il fatto che mamma fosse tornata a casa, il fatto che volesse recuperare quel tempo perso con noi. Il fatto che stesse tornando a vivere. Uno dei ricordi più forti che porto dentro di me, un ricordo che mi ha fatto capire il senso vero delle cose e della vita.

Personaggio: Oddio… tanti, però c’è uno forte che non dimenticherò mai così facilmente. Stavo per compiere i miei sedici anni, all’epoca, il mio migliore amico Chris ,(molti di voi lo conoscono abbastanza bene!) mi preparò una sorpresa che non ho dimenticato mai più: con l’aiuto di mia mamma, lei complice da sempre, escogitò una specie di “caccia al tesoro” : aveva piazzato delle tappe dal bus di scuola fino a casa mia attraverso una specie di cruciverba sulla nostra amicizia, sul nostro rapporto, su di me, tutti i nostri ricordi e io dovevo soltanto trovare le parole per la risoluzione. Il premio era un video realizzato da lui di tutta la mia vita. Per molti potrà sembrare banale o niente che abbia valore, però per me è stato qualcosa di importante, qualcosa che soltanto chi ti ama può regalarti.

Qual è la scena più bella del romanzo che hai scritto/interpretato?

Autore: Guarda, sicuramente ci sono tantissime scene che ho scritto che hanno un grande valore per me, però ce n’è una in particolare, sicuramente quella che le mie lettrici hanno amato e attendevano da parecchio tempo: il momento Adam e Chris! Non voglio dire altro, perché è davvero un momento forte tra loro, oserei dire “culminante” ma anche divisorio per certi aspetti. Scriverlo è stato forte quanto l’esigenza da parte loro di volerlo vivere. Ora Donovan mi picchierà, sono pronto a questa evenienza, ma qualcuno doveva dirlo.

Personaggio: Tutto quello che l’autore mi ha fatto vivere è a dir poco rocambolesco e follia alle volte. Però c’è un momento forte, tra i tanti, quello in cui ho capito chi fossi, quello in cui abbracciavo il vero Adam mettendo da parte il fake, vivendo le cose per quelle che erano: i momenti con la dottoressa Lorraine, sono quelli più intimi e importanti che porterò sempre nel mio cuore. Oddio, non oso immaginare, conoscendolo, cosa avrò risposto invece il mio creatore.

Di’ qualcosa di cattivo all’altro!

Autore: Svegliati, idiota! Se ti amasse, credi che sarebbe in grado di perderti milioni di volte? Lui ama se stesso e basta! Lo sai che è così, sai che ci tengo a te, ma credo che tu sia veramente idiota!

Personaggio: A volte sei proprio cattivo con le parole! Non ti rendi conto che puoi ferire e far rimanerci male gli altri. Credi di sapere sempre cosa dire, puoi anche avere ragione, ma a volte sei veramente un pezzo di merd*! Te lo dico con tutto il cuore.

Ora invece qualcosa di carino all’altro!

Autore: Grazie Donovan, mi hai insegnato il “coraggio”, la dedizione, quella che non avevo.

Personaggio: Ti voglio bene, grazie a te mi sono accettato. Però ora non ti allargare, va bene? Il 50 % è farina del mio sacco, il resto tuo, dai. <Sorride compiaciuto>

E in ultimo qualcosa ai lettori:

Autore: Che dire? Mi avete dato tante soddisfazioni, tante opportunità, tanto affetto e attenzione. Sto lavorando sempre più per non deludervi, per non deludere me, prima, per migliorarmi e crescere assieme a voi e attraverso il mio lavoro. Grazie per la fiducia nei miei confronti, grazie, davvero.

Personaggio: Oh, io vorrei ringraziare tutte quelle persone che hanno letto e stanno leggendo la mia storia. Vi ringrazio perché altrimenti non so dove sarei, oggi. Spero possiate ritrovarvi, non del tutto nelle stesse situazioni, mi auguro, però spero di avervi aiutato, di avervi creato quel coraggio e accettazione che vi mancava. Grazie a chi ha intrecciato la sua vita alla nostra, grazie a voi io mi sono amato di più.

Troverete Adam e la sua storia nel primo volume di Vite Intrecciate a questo link!

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