BLOG LETTERARIO

LIBRI, AUTORI, CURIOSITA’ E MISTERI DAL MONDO

“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

Stefano Pietri

da | Mag 1, 2022

Qual migliore modo di iniziare il mese di maggio e festeggiare la festa del lavoro, se non con un autore fecondo e poliedrico? E’ con noi Stefano, che ci parla delle memorie e del ricordo nei suoi tre romanzi di narrativa dai contenuti diversi e sorprendenti.

Foto su concessione dell’autore

Ciao e benvenuto nel Blog di memorie dal Buio. Rompiamo il ghiaccio con una presentazione. Raccontaci di te e di ciò che hai scritto.

Ciao. Mi chiamo Stefano Pietri, vivo a Roma e lavoro in un’azienda di telecomunicazioni. Sono giornalista pubblicista e la mia passione è scrivere. Finora ho pubblicato tre romanzi, alcuni racconti e varie poesie.

Quanto è importante il ricordo e la memoria nella trama del tuo lavoro?

E’ molto importante, soprattutto quando i tempi di scrittura sono dilatati nel tempo. A volte capita di stare per un po’ di tempo senza scrivere e si rischia di dimenticare particolari presenti nella storia.

Quando scrivi, quanto attingi al tuo vissuto e alle esperienze passate?

Nel mio primo romanzo, “Uozzamericanboys”, sicuramente. Infatti racconto le gesta di un gruppo di ragazzi, io e i miei amici, fan di Alberto Sordi, che fanno di tutto per conoscere di persona il loro mito. Nel secondo, “Non credevo di trovarti su facebook”, prendo spunto dalla realtà per l’inizio del romanzo, in cui due persone si ritrovano dopo diversi anni e nasce una relazione. Invece il terzo romanzo, “Hypnos”, è completamente frutto della fantasia.

Foto su concessione dell’autore

Racconta il momento catartico, il più importante che serbi nel ricordo del processo di scrittura del tuo lavoro.

Devo dire che scrivere ha su di me un effetto taumaturgico. Mi è capitato molto spesso di sentirmi come liberato dopo aver scritto alcune parti dei miei romanzi.

Dei tuoi personaggi, ce n’è uno che possa essere lo specchio del vissuto, della sapienza e delle memorie?

Credo che quando si scrive sia quasi inevitabile mettere qualcosa di sé in alcuni personaggi. Forse in “Non credevo di trovarti su facebook”, il protagonista maschile, pur non essendo il romanzo autobiografico, ha dentro un bel po’ del mio vissuto.

Condividi un ricordo particolare della tua vita che possa aiutarci a capire il tuo lavoro nella sua completezza.

Beh, dopo il secondo romanzo ho ricevuto diversi attestati di stima, che mi hanno dato molta forza per continuare a scrivere. Il fatto che molte persone mi hanno scritto che nel leggere il mio romanzo si sono emozionate, mi ha gratificato moltissimo. La consapevolezza di far bene è venuta soprattutto dalla richiesta che mi è stata fatta da alcuni lettori di raccontare la storia della loro vita.

Foto su concessione dell’autore

Trovo molto interessante esplorare la narrativa contemporanea e i suoi protagonisti: ragazzi che si affacciano alla vita, uomini maturi che scoprono le potenzialità dei social, persone normali portate nell’orrore e nel mistero in un battere di ciglia. Storie di vite che potrebbero essere quelle di chiunque di noi. Storie in cui possiamo riconoscerci.

0 commenti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi