E’ la protagonista indiscussa del romanzo. Non è che una ragazzina in quell’estate di violenza e omicidi, eppure trova dentro di sé la forza per affrontare dure prove, la determinazione per perseguire il suo obiettivo e la consapevolezza dell’amore.
All’apertura del romanzo, Cécile è una bambina che ha appena visto morire la madre, accusata di stregoneria. La ritroviamo subito dopo già quattordicenne, sopravvissuta all’emarginazione sociale e al sospetto, all’ignoranza e alla chiusura mentale dei compaesani.
Ed è in questo clima che inizia la storia che la vede calarsi negli impensabili panni di investigatrice. Inizialmente è solo per scoprire l’assassino del suo amico, poi è per senso di giustizia e dovere che si imbarca in pericolose ricerche, appostamenti e viaggi.
Cécile cresce durante il romanzo: da bambina ignara del mondo diviene ragazza che scopre l’amore, l’origine della propria famiglia, la propria forza interiore e la capacità di essere una buona levatrice, finanche una chirurga.
Lungi dall’essere l’eroina perfetta, Cécile si mostra coi suoi difetti, le sue intemperanze e i suoi errori. Eppure impara da essi e in questo è un’eroina, perché trova dentro di sé la saggezza del perdono e la forza della determinazione.
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