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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

I cerchi di pietre

da | Set 14, 2022

Qual è il ruolo dei Cerchi di Pietre? Come mai nella sola Gran Bretagna se ne trovano oltre 1300, ma sono presenti anche in molte altre parti d’Europa, perfino in Italia? Cosa ha spinto degli uomini dotati solo di rudimentali arnesi in bronzo a intagliare e spostare pietre pesanti diverse tonnellate (a volte anche per molti chilometri) ed erigerle secondo quell’architettura? Ebbene oggi cercheremo di analizzare il fenomeno e dare una spiegazione al loro complesso fascino.

Foto dal Web

Stonehenge non è stato il primo, non è l’unico, ma è sicuramente il più vasto e complesso ancora conservato (seppur con i restauri subiti). Stiamo parlando dei cerchi di pietra, costruzioni megalitiche presenti fin dall’età del Bronzo. Tale è infatti la datazione proposta per Stonehenge, per la quale il radiocarbonio sentenzia 3000 A.C. C’è da dire che l’attuale disposizione delle pietre è frutto di un restauro avvenuto il secolo scorso, ma che dovrebbe mantenere la reale antica disposizione, sulla base della localizzazione delle pietre cadute.

Innanzitutto i “cerchi di pietra” possono anche prendere forma di un’ellisse, e i menhir (pietre verticali infisse nel terreno) che li caratterizzano possono anche semplicemente delimitare un percorso, quindi essere disposti in linea retta. I dolmen poi (complessi formati da pietre verticali e “tetti” orizzontali) possono far parte di complessi enormi, come a Stonehenge, o rappresentare da soli delle “porte” isolate nel terreno.

Foto dal Web

A volte non sono imponenti come Stonehenge, come questo di Swinside, nel Lake District in Inghilterra, o altrettanto ricchi di pietre, come accade in semplici disposizioni con quattro megaliti, uno per punto cardinale come accade a Machrie Moor, che vediamo qui sotto e che ci fa riflettere sul concetto degli allineamenti. A volte sono coi punti cardinali, a volte indicano dove il sole sorge nei solstizi e negli equinozi poiché l’astronomia ci insegna che l’Est è un concetto relativo, poiché il sole può sorgere in vari punti a Est, non sempre il medesimo, così come tramonta con varie inclinazioni a Ovest. A volte poi, questi allineamenti seguono le falde acquifere sotterranee.

Etienne ci direbbe che seguono i leys della terra!

Foto dal Web

La cosa però che accomuna tutti, cerchi o allineamenti, è quella di delimitare uno spazio. Inizio col rimarcare come sia insito nell’uomo creare dei confini per stabilire cosa possa e debba restare “dentro” e cosa vada lasciato “fuori”. Lo si fa con le mura di casa, con le recinzioni e anche solo coi confini virtuali (chi entra o meno nella mia bacheca di facebook, ad esempio) o sociali che imponiamo (chi entra nelle mie amicizie, la cosiddetta – guarda caso – cerchia di amicizie).

In questo modo, i cerchi delimitano uno spazio, molto spesso consacrato, in cui chi entra varca una soglia in cui vigono regole diverse, in cui accadono cose diverse che restano confinate in quel luogo, che viene così a essere completamente distinto dagli altri.

Foto dal Web

Ci si interroga tuttora sul significato di tali costruzioni: osservatori astronomici? Antichi luoghi di culto? Sepolture? Personalmente, con l’apertura mentale che mi caratterizza, sono portata a dire: tutto ciò. La ricerca scientifica non deve infatti essere granitica e attribuire a quella tipologia di costruzione una funziona unica e valida per tutti. Per comprendere la mia idea, bisogna pensare ai nostri progenitori come a persone che si interrogavano sui problemi della vita e della morte esattamente quanto noi. E per queste persone il cerchio deve essere apparso affascinante come lo è per noi. Simboleggia la ciclicità delle cose, il ritorno delle stagioni, il percorso del sole e delle stelle, la nascita e la morte. Il cerchio è la base di simbologie importanti: l’anello degli sposi, l’Oroburos celtico (foto sopra) e il Cartiglio egizio (foto sotto) che, sebbene sia ellittico, per contenere i geroglifici dei nomi umani (gli dèi non hanno bisogno del cartiglio, che serve a preservare la vita), nell’alfabeto, quando è vuoto è rappresentato rotondo.

Foto dal Web
Foto dal Web, cartigli di Tukankhamon

In altri luoghi è evidente che i Dolmen siano delle sepolture, come accade nei siti megalitici sardi o in Bretagna, di cui vediamo due strutture a confronto per capire come siano simili nella realizzazione. Con fantasia e romanticismo possiamo pensare a viaggi di persone che diffondono questa usanza o l’arrivo di qualcuno dall’alto che intima di costruire dolmen. Oppure possiamo semplicemente pensare che tutti noi da piccoli abbiamo costruito castelli di sabbia e impilato pietruzze per costruire tavolini o casette per le bambole o i soldatini. Impilare pietre per fare un dolmen è naturale, così come usare la pietra per delimitare uno spazio sacro, che sia esso osservatorio astronomico o sede di riti religiosi.

Foto dal Web, Sardegna
Foto dal Web, Carnac

L’importante per noi, che osserviamo con quanta perizia e con quale sforzo i nostri antenati hanno eretto queste pietre è ammirare la loro volontà di creare qualcosa di eterno, immutabile, che sopravvivesse a loro e ai loro discendenti, iniziano a pensare al di là del contingente (mangiare, dormire, riprodursi), puntando lo sguardo sull’infinito e sulle domande che iniziavano a porsi e per le quali cercavano risposte.

Chi mi conosce, sa che sono umanista, nel senso che sono sostenitrice dell’ipotesi antropologica in ogni mistero che ancora abbiamo attorno a noi. Non serve scomodare alieni o celestiali per spiegare Stonehenge, le piramidi o le sculture del Bernini. Tutto ciò o frutto del genio umano e solo perché qualche complottaro la il QI di un gasteropode, non vuol dire che in passato non siano esistiti individui geniali, in grado di concepire e realizzare queste opere in momenti storici positivi per contingenze come la pace, la disponibilità economica, di manodopera e di materia prima.

Vi lascio con altre tre foto: Piemonte, Sardegna e infine Atlit Yam, il sito sommerso.

Foto dal Web, Cavaglia
Foto dal Web, Sardegna
Foto dal Web, Israele

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