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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

Torino, la città delle tre porte

da | Gen 1, 2022

Foto dal Web

Alcuni anni fa, insieme a mio marito e ad altri due amici, gestivo un Gioco di Ruolo dal Vivo, ambientato a Torino secondo il regolamento di gioco di Vampire the Masquerade, nel cui universo, i soprannaturali vivono insieme agli uomini, nascosti per lo più, ma tessendo in segreto le loro trame. Il nostro Live era ambientato a Torino e dunque avevo letto molti articoli e libri sulla città.

Una delle cose che mi aveva maggiormente colpito, era che fosse un centro esoterico di magia bianca (con Praga e Lione), ma al contempo di magia nera (con Londa e San Francisco). Da qui il nome “città dai due cuori”. Di certo dall’anno della sua fondazione, nel primo secolo avanti cristo, ha sempre attirato occultisti e studiosi, da Cagliostro a Paracelso, dal Conte di Saint Germain a Fulcanelli. In particolare fin dall’epoca romana era evidente una divisione della città in due parti: una a Est, sede della vita e del bene e una a Ovest, sede del male, della morte, delle necropoli e del patibolo.

La linea di demarcazione sono le statue dei Dioscuri, Castore e Polluce, poste sul cancello del Palazzo Reale. Una organizzazione copiata dalla filosofia egizia, che vedeva nella riva Est del fiume Nilo la sede della vita quotidiana e nella riva ovest, il mondo ultraterreno. Torniamo a Torino ora. Analizzando anche altri monumenti, ci si accorge che la situazione è più complessa di una banale lotta bene contro male. Tre luoghi in particolare sono rispettivamente porta degli inferi, del paradiso e dell’infinito. Vediamoli insieme.

I centri nevralgici di questo esoterismo sono Piazza Solferino, con la sua fontana angelica che rappresenta la PORTA DELL’INFINITO:

Foto Google Earth

Piazza Statuto, LA PORTA DEGLI INFERI, col suo monumento per commemorare il Traforo del Frejus, realizzato con le pietre dello scavo stesso, sulla cui cima è posto un Angelo che ha la caratteristica di avere gli occhi scolpiti in modo da sembrare che ci stia osservando sempre, da qualsiasi angolazione:

Foto Google Earth

E i Giardini Reali, dietro Piazza Castello che, con la loro fontana dei Tritoni, rappresentano la PORTA DEL PARADISO, con la sua carica fortemente buona e positiva, circondata da chiese e reliquie sacre.

Foto Google Earth

Se analizziamo la Fontana Angelica, di angeli però non ne troviamo. E’ chiamata così perché dedicata ai genitori del benefattore che ne commissionò la realizzazione, la cui madre, si chiamava appunto, Angelica. Vi troviamo invece delle allegorie delle quattro stagioni e molti simboli esoterici. Le due statue maschili sono infatti Autunno (Jaquim) e Inverno (Boaz), che sono i giganti guardiani delle Colonne d’Ercole, la porta della conoscenza. Boaz rappresenta le tenebre e l’ignoranza e infatti guarda verso Jaquim, perfezione, luce e conoscenza, che guarda verso Est, il sorgere del sole. Accanto ad essi, Primavera ed Estate sono in sembianze femminili e rappresentano rispettivamente la virtù e la conoscenza del sacro, contrapposte a il vizio e la conoscenza profana. Esattamente come per raggiungere l’illuminazione, si deve passare attraverso le Colonne d’Ercole, così a Torino si deve passare attraverso i due giganti e le acque che sgorgano dalle fontane che custodiscono. Tutto il complesso statuario è ricco di simboli: Boaz è il primo dei 33 gradini iniziatici, uno dei putti sul retro porge un pesce, emblema del cristianesimo e, infine, le bocche delle fontane sono tutte simili tranne una, Medusa, custode dei segreti del labirinto, i segreti alchemici, posta proprio per questo tra la parte anteriore e quella posteriore della fontana.

Foto d’epoca dal Web

Piazza Statuto ha invece due punti importanti a sostegno della teoria della magia nera. Il primo è senza dubbio l’angelo, che in molti hanno identificato con Lucifero, anche perché aveva sulla testa una stella roversa a cinque punte. Il manufatto è sparito nel 2013 in occasione di un restauro, ma fino ad allora aveva decretato l’attribuzione della statua al temuto Morningstar.

Foto dal Web

No, disgraziatamente non lui, non questo bel pezzo di Caduto!

Inizialmente il monumento doveva essere un tributo al genio umano che aveva realizzato il traforo del Frejus, ma fu facile chiaramente attribuire malvagità a quella bella statua con la stella rovesciata.

Foto dal Web

Alle spalle del monumento, in una piccola aiuola quasi dimenticata, sorge un obelisco geodetico, sulla cui sommità è rappresentato un astrolabio e sarebbe questa costruzione, profanata dai soliti vandali cretini, il vero centro di potere oscuro di Torino. Il vertice del triangolo che vede in Torino un cuore di magia nera, cadrebbe infatti proprio qui. In vero il suo più importante fine è quello di ricordare che per quel punto passa il 45° parallelo, ovvero la linea che divide l’emisfero nord in due metà esatte. E’ dunque equidistante da Polo Nord ed Equatore.

Foto dal Web

Se a ciò aggiungiamo che lì vicino c’è anche un tombino che permette l’accesso all’intero sistema fognario della città, è facile capire il parallelismo con una dantesca discesa agli inferi. Ultima nota in merito, è la vicinanza con il Palazzo del Diavolo e con la casa in cui alloggiò Nostradamus, sul quale si legge una targa: “Nostradamus ha alloggiato qui, dove c’è il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio. Io mi chiamo la Vittoria, chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la rovina intera”.

Tocca ora alla Fontana dei Tritoni e delle Nereidi, vertice della magia bianca, che si somma ad altri luoghi e manufatti che danno potenza alla luce. In particolare va citata una leggenda.  Si racconta che Torino fu fondata dagli antichi Egizi, quando Fetone figlio di Iside fece costruire un tempio di culto dedicato a Iside e al dio Toro Api, esattamente sul punto di incontro tra i fiumi Po e Dora, che rappresenterebbero il Sole e la Luna. Nel 1818, sui resti di questo luogo sacro fu costruita la chiesa dedicata alla Gran Madre di Dio, con due maestose statue ai lati della scalinata: a destra la statua che rappresenta la Religione, a sinistra la Fede. Quest’ultima tiene in mano un calice e si dice che con lo sguardo indichi la direzione del luogo in cui è custodito il Santo Graal. In questa zona, tutta concentrata poche decine di metri quadrati, il fulcro di energia positiva viene rinforzato anche dalle Tre Grotte Alchemiche, situate proprio al di sotto di queste strutture.

Foto dal Web

A proposito di simboli esoterici, secondo l’architetto austriaco Muller, le cinque residenze Sabaude, che corrispondono anche ai cinque elementi, collegate fra loro formano una stella a cinque punte, stella che è facilmente visibile in molti monumenti della città. Le cinque residenze assolutamente da visitare sono: Superga, che rappresenta la terra, Moncalieri che è il metallo, con il Castello sede dei cavalieri Templari custodi del Graal, e ancora il Castello di Stupinigi è l’acqua, il Castello di Rivoli l’aria e la Reggia di Venaria il fuoco.

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