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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

Agua Ploma – Daisy Franchetto

da | Ago 28, 2023

Foto dal Web

Scrivere un libro di denuncia sulla violenza contro le donne non è facile. Si rischia di cadere nella retorica, nei luoghi comuni, di annoiare il lettore con panegirici di accuse lanciate nel vento. Per quanto il lettore poi sia d’accordo con l’autore, per quanto in primis vorrebbe alzarsi e gridare quelle medesime verità, si trova a tacere, con in mano un articolo di giornale o un romanzo imbarazzante nel suo vittimismo intriso di “si dovrebbe, è necessario, è imprescindibile.” Quando poi si legge del patrocinio di Amnesty International, ci si potrebbe aspettare un polpettone in stile piagnisteo. E invece…

Agua Ploma stupisce fin da subito per lo stile crudo senza essere splatter, realista senza essere scarno, poetico senza essere retorico. E si va avanti, pagina dopo pagina, accompagnati dall’ottima prosa dell’autrice, per capire chi sia Agua Ploma, acqua e piombo, quale sia la sua storia che si intreccia con altre tragedie di donne fatte sparire e poi ritrovate morte, sepolte nel deserto fuori da Inferno.

Inferno esiste realmente, anche se con un altro nome, il nome di una città messicana in cui il narcotraffico, sette religiose o semplicemente sfruttatori della prostituzione eleggono le donne a strumento, oggetto da succhiare e masticare, torturare e uccidere e di cui disfarsi come in una discarica si butterebbe la spazzatura.

Agua Ploma è una di queste donne, gettata nell’acqua della palude, trafitta dal piombo di undici proiettili che l’hanno trapassata nelle gambe, nel torace e nel volto. Eppure Agua Ploma si muove, parla e prova sentimenti mentre esplora il mondo fuori dalla villa maledetta in cui vive, accompagnata da Victorio.

Giorno dopo giorno, la coscienza di Ploma torna ad affacciarsi e il suo nome, la sua vita riemergono da quella palude dalla quale era riemerso solo il suo corpo, morto, ma non morto. Ed è questo l’espediente per raccontare la storia di Ploma, e di migliaia di altre donne come lei, alcune cercate e compiante dalle famiglie, alcune sole e senza nome in fondo a fosse comuni.

L’autrice offre una splendida prova di scrittura, con una prosa incisiva e forte pur senza risultare stucchevole o disgustante anche nelle situazioni più forti e tiene in piedi una trama semplice (Ploma che recupera i suoi ricordi e cerca vendetta), con una penna capace ed esperta, riuscendo a non annoiare mai e a sospendere la credulità del lettore senza alcuno sforzo davanti al soprannaturale.

C’erano molti modi per denunciare l’orrore delle donne desaparecide, Daisy Franchetto col suo sottile filo nero horror ha centrato il modo giusto. Applausi!

COME LEGGERLO:

Luogo: Messico, in una vecchia azienda dal muri bianchi

Tempo: estate

Sapori: pane appena sfornato

Profumi: fiori del deserto

Musica: Inti Illimani, Vasija de Barro. Ne esistono molte altre versioni, anche con più strofe, ma questa è quella con cui sono cresciuta, quella che conosco meglio e che è capace di farmi battere il cuore.

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