BLOG LETTERARIO

LIBRI, AUTORI, CURIOSITA’ E MISTERI DAL MONDO

“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

Emma – Francesca Pace

da | Ago 7, 2023

Foto dal Web

Fare la recensione di un libro che mi è piaciuto è molto semplice, farla di un libro difficile da digerire, senza per questo offendere nessuno, è una sfida. Purtroppo se un libro non mi è piaciuto, non è da me fingere che sia un capolavoro, ma cercherò di descriverlo in maniera obiettiva, in modo da farne un’analisi costruttiva.
Ho letto Emma per curiosità, essendo stato pubblicato dalla direttrice della casa editrice con cui ho pubblicato Memorie dal Buio – La bestia, nel 2018. Le nostre strade poi si sono divise per divergenza di opinione sulla gestione del prodotto, ma mi è sempre rimasta la curiosità di leggere altri romanzi dell’editore.

Avevo acquistato Emma già nel 2018, ma c’erano stati problemi nello scaricarlo e così il file si era corrotto e non avevo potuto recuperare i soldi; così, quando la DarkZone ha reso possibile scaricare i romanzi gratuitamente in epub, ne ho approfittato, scegliendo i testi che più mi avevano intrigato in quegli anni.

Ed eccoci a Emma, la storia di una ragazza che scopre di avere poteri straordinari, essendo un ibrido tra un vampiro e una strega. Nonostante non mi scandalizzi per il concetto di ibrido razziale, visto che ci ho costruito tutta la saga di Memorie dal Buio, da Cécile, a Sarah, a Tessa (e tutte quelle che verranno in futuro e ancora non conoscete), quello che mi ha fatto storcere il naso è l’attribuzione all’eroina di tutte le virtù della MarySue e neanche un difetto. La protagonista viene presentata come salvatrice o distruttrice del mondo, tutto dipende da lei, ma è buona, bella e forte (anzi buonissima, bellissima e fortissima, vedremo dopo il perché della precisazione) e quindi sceglierà la strada del bene… Ça va sans dire…

Emma va man mano scoprendo i suoi poteri quando si “attiva” la sua condizione e lei si trova a combattere la sua natura sanguinaria di vampiro in una sola notte (ma lei è fighissima) e poi ad armonizzarla con quella da strega, nonostante, manco a dirlo, le due razze e le due nature siano incompatibili, per lo meno per tutti, tranne che per Emma. Viene inoltre tratteggiata come eroina “arrivata”, che non ha altre sfide di crescita se non il suo iniziale adattamento al risveglio della sua condizione, non ha difetti e i suoi “colpi di testa” sono sempre controllati e controllabili e, in poche settimane, raggiunge l’apice della sua maturazione.

Quando capiscono che il risveglio della sua duplice natura è imminente, gli amici di sempre, fedeli, senza macchia e senza paura, la portano a Praga, nella villa di famiglia dove si innamora del vampiro bello e forte (anzi, bellissimo e fortissimo), Gabriel, che però la tiene alla larga per paura di prenderci troppo gusto a ciucciarle il sangue. Sentivamo la mancanza di queste scuse patetiche, ma comunque questa non è la peggiore delle situazioni.

L’ennesimo cliché sta nel nemico che la odia a prescindere, manco gli avesse stirato il gatto facendo manovra, e che ricatta il bel tenebroso vampiro con la minaccia di usare l’unica arma in grado di uccidere Emma.

Eh sì, perché Emma è anche assolutamente immortale, imbattibile e fa il culo a chiunque (furbissima, imbattibilissima, immortalissima!), ma Gabriel accetta di diventare il toyboy della nemica giurata, pur di tenere al sicuro la sua amata, dopo averla aperta come un tacchino a Natale per un’unica notte di passione. E anche qui, dopo il sesso gli amanti vengono separati, come nelle migliori trame di successo.

Di questa notte di passione però vediamo solo una pomiciata iniziale e “fu notte e fu mattina”, ma ci sta eh, se uno non sa scrivere la parte erotica senza ricadere nel porno volgare, nel trattato di anatomia o nel romanzo Harmony, fa bene a sorvolare sull’accoppiamento, lo apprezzo molto!

Qualche colpo di scena piazzato qua e là fa dire “Ok, questo spiega l’assurdo”, ma non voglio spoilerare, dico solo che i gatti ci stupiscono sempre e descrizioni scorrevoli dell’ambiente rendono abbastanza chiaro ed evidente il contesto.

Il problema del testo però, sono i refusi, che spero vivamente siano causati dal fatto che quello scaricabile fosse un file anteriore al “Visto si stampi”, considerando che non aveva nemmeno una copertina. In ogni caso, i refusi ci sono e vanno da errori da correttore di bozze a veri errori grammaticali e di impaginazione che urtano la lettura.

Un altro problema che mi ha reso indigesto il libro è lo stile di scrittura, molto acerbo, infarcito di superlativi assoluti che miravano a sottolineare a ogni pié sospinto quanto i protagonisti fossero bellissimi, fichissimi, fortissimi, potentissimi, velocissimi, sapientissimi, generosissimi eccetera.

Il tutto rende il libro una minestra già assaggiata, figlia dell’esempio narrativo della Rice, ma priva del fascino speziato “po-boy” della sua prosa. Tra l’altro è il primo di una serie e ha un finale aperto con una vittoria e un lieto fine solo parziali.

E’ un romanzo che tuttavia ha collezionato buone recensioni, sincere o figlie dell’adulazione che siano e che vedo adatto ad adolescenti sognanti senza la pretesa di trovare un testo corposo e intellettualmente impegnativo.

COME LEGGERLO:

Luogo: in una baita di montagna in mezzo ai boschi

Tempo: inverno, vicino a Natale

Sapori: tisana di melissa

Profumi: candele di cera d’api

Musica: canti in gaelico, in particolare ho scelto Breisleach di Capercaillie per la sua atmosfera onirica

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