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LIBRI, AUTORI, CURIOSITA’ E MISTERI DAL MONDO

“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

Il Nome della Rosa – Umberto Eco

da | Nov 22, 2021

Foto dal Web

Come prima recensione non posso non parlare del libro che profondamente ha influenzato la mia vita sia come scrittrice, che come persona. Correva l’anno 1989, avevo iniziato il primo anno di Liceo Scientifico e finalmente mi ero trovata in un ambiente confortevole per la mia mente.

Per la prima volta la parola “secchiona” non era pronunciata con disprezzo e scherno, ma era un vanto, quasi una comune difesa dei liceali che potevano finalmente chiamarsi così l’un l’altro, scherzando bonariamente, consci che fosse permesso tra noi, laddove fino all’anno prima, alle medie fosse un marchio di infamia.

Ho aperto quel libro, raccattato in un supermercato in edizione economica, nonostante avessi già visto il film, in cui un meraviglioso Sean Connery teneva la scena per tutto il tempo, brillando pur senza oscurare la bravura degli altri attori. Quel libro fu una rivelazione per me. Fu la scoperta di quanto meraviglioso fosse il mondo della cultura, quante porte aprisse e quante risposte potesse dare alla mia mente così gravida di domande.

L’ambientazione, nell’inquietante abbazia nel gelido inverno alpino, è pervasa dalla suspance legata agli omicidi che pian piano si compiono e allo spettro dell’inquisizione che aleggia sui giorni antecedenti la riunione tra diverse confessioni.

Guglielmo da Barskerville è un frate francescano in un periodo storico in cui l’ordine non è ancora stato riconosciuto e quindi è in odore di eresia, e viene invitato nel monastero sia come rappresentante del suo ordine, poiché a breve si sarebbe tenuto un concilio proprio tra quelle vetuste mura, sia per indagare sulla morte di un giovane monaco molto avvenente.

Non tutti però sembrano collaborare nel fornire informazioni e Guglielmo, insieme al suo “padawan” Adso da Melk, pian piano solleveranno il velo del mistero. Indimenticabile il cammeo: “Ma è elementare, mio caro Adso!”

Foto dal Web

Nel libro si respira tutta l’enorme, monumentale cultura di Eco, ma senza quell’eccesso che a volte sfocia nella tracotanza, di altri suoi romanzi. E’ di lettura piacevole e lineare e indenta enigmi in latino, scorci storici, mistero e orrore nella giusta ricetta.

COME LEGGERLO:

Luogo: Accanto alla finestra o alla luce naturale di una candela o del caminetto

Tempo: Inverno, tra le montagne innevate e gelate

Sapori: Tisana alle erbe

Profumi: Incenso naturale o mirra

Musica: Canti gregoriani

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