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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

The Witcher’s Saga – Andrzej Sapkowski

da | Feb 25, 2022

Foto dal Web

Ho letto l’intera saga in un’estate, ma il mio primo approccio con Geralt di Rivia è stato attraverso il videogioco La Caccia Selvaggia, ultimo capitolo di una serie fortunata che però non avevo mai giocato prima.

Quello che colpisce di più dei romanzi di Sapkowski, è l’ambientazione, sostenuta da un’idea geniale, ovvero una congiunzione di piani fisici che, come una sorta di apocalisse, ha portato all’apertura di portali attraverso i quali si sono mischiate le razze e sono giunti i mostri.

E, insieme ai mostri e alla magia, sono nati i Witcher, umani mutati al fine di divenire macchine da guerra create apposta per uccidere mostri.

Il resto non è affatto una novità o una genialata: l’eroe tormentato, ghettizzato e isolato che però è pregno di onore e sentimenti positivi c’è, la storia d’amore travagliata c’è, la sfumatura paterna c’è, guerre e sangue ci sono, il tutto condito con qualche scena di sesso (poche per la verità e molto sottintese) e intrighi politici.

I primi volumi hanno anche una loro linearità e una concatenazione degli eventi, ma ben presto il tutto evolve in una serie di episodi poco amalgamati tra loro che paiono solo come istantanee di vita del Witcher.

Per qualcuno come me, che ha apprezzato il videogioco al punto di rifarlo più volte, i libri sono stati una mattonata sulla nuca. L’ambientazione non aveva il respiro che mi sarei aspettata e la penna, a tratti scorrevole e davvero pregna di emozioni, esaltante e coinvolgente, scivolava fin troppo spesso in parti di una noia così superficiale, che ha relegato gran parte dello scritto a una mediocrità mal digeribile.

Ed è un peccato, perché è come aver scovato il diamante Koh-i-noor e averlo fatto sbozzare da un laser. Il prodotto non brilla come avrebbe potuto, al punto che è pure meglio l’adattamento Netflix (nulla togliendo a Henry Cavill che renderebbe sexy anche un termosifone).

E’ una saga comunque da leggere, perché mostra come un archetipo abusato possa avere ancora qualcosa di geniale e interessante da offrire e come il Fantasy possa essere sdoganato da “genere minore” e di nicchia, per giungere nelle case di tutti. Ma se non vi soddisferà a pieno, non temete, non siete i soli!

COME LEGGERLO:

Luogo: In un bosco

Tempo: inizio della primavera

Sapori: carne alla griglia e vino rosso

Profumi: sottobosco umido

Musica: chiaramente la colonna sonora dl videogioco

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