Apro una nuova serie di rubriche di approfondimento dei generi letterari partendo proprio dal Fantasy, genere quanto mai bistrattato dal pubblico, che tuttavia conosce anni di miglior fortuna e fulgore accanto ad anni di oblio e critica. Eppure, se ci soffermiamo a pensare, il Fantasy è il primo genere mai raccontato dall’uomo primitivo che, seduto accanto al focolare, inventava storie e fantasticava di avventure e animali misteriosi. E, proprio da queste storie, sono nate le prime religioni. Fantasy è pure il libro più stampato al mondo (anche se non il più letto mi sa), ovvero la Bibbia. Quindi ci troviamo davanti a un genere che merita una maggiore conoscenza e apprezzamento.
Tutte le favole antiche, da Esopo in poi, sono giunte fino a noi con una buona dose di elemento fantastico a caratterizzarle: animali parlanti, creature irreali, situazioni e luoghi sconosciuti. La fantasia dell’uomo vede volti nelle nuvole, segni nelle macchie, legami di causa ed effetto negli eventi e connette queste nozioni in modi a volte imprevedibili, creando miti e leggende che entrano poi nel folklore mondiale, basti pensare per esempio a uomini alati, universalmente presenti in ogni antica cultura, da quelle africane, alle europee, alle asiatiche e mesoamericane. Certo per molti popoli dell’era dei commerci e dei viaggi, si può parlare di diffusione delle medesime storie e leggende, ma quando queste fantasie nascono in momenti in cui i popoli ancora non si erano conosciuti, ecco che si snoda il mistero: come mai tutto il mondo immagina uomini alati fatti nel medesimo modo, con ali sulla schiena (e non, per esempio, al posto della braccia a imitazione degli uccelli), alti oltre due metri e antropomorfi?
Lascio ai complottisti e agli antropologi la risposta, io ho una mia idea e ne parleremo in un futuro articolo. In questo articolo mi occuperò di inquadrare il genere, iniziando dalle sue caratteristiche, benché ci siano molte differenze, specie nei nostri anni, quando sono frequenti e apprezzate dal pubblico le commistioni di genere. Iniziamo con un’analisi più scolastica.
- origine – ne abbiamo parlato in introduzione, dalla Bibbia alle storie neolitiche, dalle favole di Esopo al folklore che ha attraversato tutta la storia umana. Ogni grande classico ha qualche elemento fantastico, a ben pensarci, dall’Orlando Furioso, al Ciclo di Artù, a Don Chiscotte, a Le Mille e una Notte e così via. Grande diffusione ha avuto nel 1800 la letteratura fantastica di tipo gotico, affiancata dalle più solari avventure di Verne, per giungere al 1900 con il vero pilastro del Fantasy classico che ha modellato ogni scritto (e gioco di ruolo da tavolo) successivo: Tolkien. Verso la fine del 1900 la Rice ci ha introdotto a un nuovo tipo di fantasy “urbano” con nuovi protagonisti, i Vampiri, riprendendo il boom della letteratura gotica vittoriana e, oggi, come vedremo più avanti, sono state classificate talmente tante opzioni fantasy da restare disorientati.
- stile – sebbene ogni autore abbia il suo “stile”, è indubbio che un Fantasy, specie se classico, ambientato in mondi diversi dal nostro, abbia bisogno di maggiori descrizioni, poiché non posso semplicemente dire “le strade di New York”, sapendo che il lettore capirà e si farà un’idea grazie alla sua esperienza personale o cinematografica dei luoghi, ma devo offrire una cesellatura dei luoghi, delle creature e delle difformità rispetto al nostro vissuto, in modo che il fruitore dell’opera possa visualizzare quei medesimi luoghi nella sua mente. Caratteristica abbastanza frequente è poi la “magia” che entra in vari modi nell’ambientazione, creando alterazioni delle normali leggi fisiche e chimiche.
- personaggi – se ci fossimo fermati a Tolkien forse avrei potuto parlare semplicemente di eroi, antieroi, principesse e mostri. In vero il Fantasy oggi esplora nuove pieghe dell’immaginario, dunque anche un Villain può divenire un eroe e un protagonista può perdere la sua aura di perfezione a favore di difetti e crolli etici da vero “cattivo”. Una cosa che accade sempre però, è il fatto che questi personaggi facciano “cose”. Non si tratta mai di romanzi intimistici o di formazione in senso stretto, quando è la vicenda a crollare addosso al protagonista che ne viene plasmato, si tratta di vere avventure, il mettersi in gioco e l’accettare di plasmare a propria volta il destino. Dal punto di vista razziale, abbiamo umani accanto a creature del folklore come elfi, nani, piccolo popolo o anche mostri di bestiari medievali o del tutto inventati.
- luoghi – il fantasy classico ci porta in mondi diversi dal nostro, ma diversi altri sottogeneri rimangono nella nostra realtà, ipotizzando l’esistenza di una distopia come accade in Memorie dal Buio, dove la storia umana procede senza variazioni, ma il fantastico, le creature mitiche, vivono tra gli umani, senza mostrarsi, da millenni. Di certo quello che accomuna ogni ambientazione è la sorpresa, la scoperta di luoghi, situazioni od oggetti impossibili nella realtà.
- tempo – nel classico fantasy ci troviamo di solito in un passato di tipo medievale, ma non mancano, in epoca contemporanea, medioevi più avanzati tecnologicamente, pur senza arrivare a un vero steampunk, o addirittura a storie ambientate nel futuro. Ecco perché di solito un libro viene caratterizzato da tanti “tag” di genere quanti sono gli argomenti trattati, in modo da dare al lettore un’idea di ciò che vi troverà dentro.
- intreccio – di sicuro un elemento comune è il viaggio, sia esso fisico o personale nell’evoluzione del personaggio, ma per il resto possiamo ritrovare tutti gli archetipi della letteratura, dalla guerra fratricida alla ricerca di un oggetto o una persona, dalla lotta tra il bene e il male al tentativo di salvare la realtà.
- lingua – se parliamo di fantasy classico non è insolito che l’autore inventi nomi diversi di città o li renda simili come geografia o semantica a ciò che esiste, basti pensare alla geografia del mondo di Witcher o ai nomi delle famiglie del Trono di Spade, dove Stark e Lannister assomigliano maledettamente alle famiglie in lotta nella “guerra delle due Rose” inglese, ovvero York e Lancaster. L’estremo poi è il Sommo Tolkien, che inventò addirittura tutta la lingua elfica.
- narratore – di solito sono storie narrate in terza persona (ma non è una regola), forse proprio in memoria di quell’adulto che intratteneva i piccoli ominidi attorno al fuoco narrando di caccia, bastoni magici e mostri alati.
Parliamo ora dei sottogeneri: si tratta di classificazioni che tendono a cambiare non solo col tempo e l’aggiunta di nuove varianti, ma anche tra autori, commentatori e letterati. Io ho preso una divisione da Wikipedia che mi pare fin troppo dettagliata. Alla fine se per ogni minima variazione sul tema dobbiamo creare un nuovo sottogenere, finisce che ci perdiamo nella scolastica e perdiamo di vista la scrittura. Vi lascio dunque qualche breve descrizione dei generi, invitandovi ad approfondire ciò che più vi stuzzica. Notate però come spesso il sottogenere riguardi solo ed esclusivamente l’ambientazione del romanzo, non l’argomento, che invece cambia meno di frequente.
- Bangsian fantasy – ha come caratteristica l’ambientazione “post mortem” in paradiso, Ade, Valhalla o inferno.
- Bizarro fiction – ha come fine il grottesco, l’orrido, l’assurdo e lo scardinamento del reale.
- Dark fantasy – è la versione fantastica dell’horror classico, con ambientazioni cupe e situazioni destabilizzanti.
- Fantastoria – è la classica ucronia: come sarebbe il mondo se invece di quel fatto, fosse accaduto l’altro?
- Fantasy contemporaneo – offre un mondo moderno, tecnologicamente avanzato, in cui sono presenti creature ed elementi fantasy. Ha a sua volta diversi sottogeneri:
- Elfpunk – riguarda la razza Elfica che abita contesti urbani moderni.
- Paranormal romance – ha come ossatura di base il genere romance, con le storie d’amore spesso tra umani e altre creature.
- Urban fantasy – E’ la mia ambientazione, ciò che si legge in Memorie dal Buio, che veleggia tra questo genere e il fantasy storico. Quando muovo i miei personaggi nel mondo contemporaneo sto infatti parlando di urban fantasy, poiché la maggior parte della vicenda si snoda dentro le città (vedi poi oltre, Fantasy storico).
- Fantasy mitico – potrebbe essere sovrapposto al precedente, perché usa personaggi del folklore mondiale, nella fattispecie, streghe, vampiri, licantropi, fate…
- Fantasy fiabesco – mantiene l’impostazione folkloristica, come ad esempio nelle fiabe dei fratelli Grimm.
- Fantasy medievale – usa un’ambientazione da basso medioevo (castelli, cavalieri, re e regine) ed elementi sociali e tecnologici del nostro medioevo.
- Fantasy mitologico – trae ispirazione dai miti della nostra storia, da quelli greci ai norreni e così via.
- Mythpunk (cyberpunk) applica queste storie a un contesto ultra moderno, futuristico dal punto di vista tecnologico.
- Fantawestern o weird western – ha ambientazioni di tipo western, con commistioni di vario genere.
- Fantasy romantico – ha al centro il “plot” amoroso ambientato nel mondo fantasy, ma tra creature dello stesso tipo, pur ammettendo storie lgbt, altrimenti entreremmo nel paranormal romance.
- Fantasy storico – Chi ha letto Memorie dal Buio lo classifica di solito nel Fantasy storico, ma in realtà la trilogia di prossima uscita ci porterà in un urban fantasy. La Bestia e Meretrix invece rientrano a pieno diritto in questa categoria, poiché di base prendono l’ossatura del Romanzo Storico e poi aggiungono l’elemento fantastico. In che modo può essere fatto? Nel PRIMO caso, quello che io adotto, la storia è rispettata, contestualizzata e i fatti storici non vengono alterati per adattarsi alla trama, ma il contrario. Gli elementi fantasy sono l’esistenza della magia e di creature non umane che si muovono nell’intreccio in maniera nascosta alla popolazione. Nel SECONDO caso la storia è chiaramente ispirata ad antichi miti o leggende, quindi l’elemento soprannaturale è già insito in quelle storie, ne è un esempio Dracula. Nel TERZO caso la storia è ambientata in un mondo ucronico, che procede normalmente fino a un punto di rottura da cui è originata una difformità, e mi viene in mente una serie tv su due piedi: L’uomo nell’alto castello. Nel QUARTO caso ho un mondo “secondario” in cui riconosco elementi del passato della nostra storia e no, qui non me ne viene in mente nessuno. Idee, cari lettori?
- Fantasy umoristico – o commedia fantasy, elabora spesso parodie o giochi di parole con i grandi classici.
- High fantasy o fantasy epico – come dice il titolo, si tratta di ambientazioni epiche, personaggi afferiti ai più classici “eroi” senza macchia.
- Juvenile fantasy – narrativa di genere per ragazzi con creature, personaggi, elementi e ambientazioni adatte al giovane pubblico.
- Low fantasy – contrapposto allo high fantasy, ha una magia che si applica al mondo normale, laddove l’High fantasy ha perfino alterazioni delle normali leggi fisiche e chimiche a favore di quelle magiche.
- Med-fantasy – ha ambientazione tipicamente mediterranea (ma mi chiedo: serviva davvero un nuovo genere letterario per questo?)
- New Weird – accanto a elementi classici come magia e creature fantastiche, mescola elementi horror, fantascientifici, grotteschi al fine di predicare il rigetto dei tradizionali cliché (che nel mio gruppo di giochi di ruolo sublimava nella frase “tipica” del dungeon master: “Cazzo vuoi? E’ magia!”), in funzione di verosimiglianza e coerenza. Altra caratteristica sono i contenuti allegorici, sociopolitici e filosofici.
- Realismo magico – dipinge una realtà con presenza di magia come la normalità. Ne troviamo esempi molto nobili anche in pittura.
- Science fantasy – è la commistione di fantascienza e fantasy.
- Steampunk fantasy o steamfantasy – è nominata quell’ambientazione tipicamente vittoriana con macchine a vapore, carbone e inquinamento.
- Sword and planet – porta il fantasy su altri pianeti, spesso arretrati.
- Slipstream – mi viene un po’ da ridere a descriverlo, perché chi mi conosce sa che sono allergica all’eccesso di etichette, specie nella nostra epoca digitale, che va così veloce da inventare nuovi generi e nuove etichette quando ancora non avrò finito di scrivere questo articolo. Di fatto qui rientrano tutti i romanzi che ancora non hanno un’etichetta!
- Sword and sorcery o fantasy eroico – è il classico fantasy che ci aspettiamo… spade e magia, eroi e cavalieri… come non citare il Romanzo di Artù?
Il nostro viaggio nel fantasy finisce qui. Non posso che sperare che anche tutti coloro che si professano “allergici” al fantasy, possano trovare in questi sotto generi qualcosa che possa piacere loro, ce n’è per tutti i gusti in effetti. E non posso fare a meno di notare, per esempio, che nessuno ha mai parlato del Thriller fantasy o del giallo fantasy, ovvero una commistione di generi che spieghi per esempio le indagini sugli omicidi di bambini in Memorie dal Buio – La Bestia, che diventerebbe un “fantasy storico giallo”.
Forse, alla fin fine, l’unica cosa che dovremmo fare è apprezzare una bella storia per come è scritta e narrata, proprio come facevano gli ominidi attorno al fuoco, o in nostri bisnonni la sera nelle stalle, per scaldarsi dopo cena, mentre si cucivano gli abiti e si parlava tutti insieme, guardandosi negli occhi.
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