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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

La scheda personaggio

da | Dic 17, 2021

Foto dal Web

No, non preoccupatevi, non parlerò di Dungeons And Dragons o dei giochi di ruolo. Però ho preso a modello la scheda personaggio perché potrebbe essere un buon ausilio per un neofita che ancora non abbia un suo stile di creazione dei protagonisti. Una scheda di Gioco di Ruolo contiene tutte le informazioni relative a un personaggio, dall’altezza, peso e tratti somatici, a carattere, bonus e malus (pregi e difetti), il suo equipaggiamento e, in molti casi, anche una zona dedicabile al background. In mancanza di un metodo personalizzato, una scheda come questa o come quella di Vampires The Masquerade, può aiutare. E, se ancora vi spaventa la similitudine col Gioco di Ruolo, immaginate la scheda come un bestiario medievale, con descrizioni minuziose, disegni, punti di forza e debolezza degli animali fantastici.

Foto dal Web Bestiario medievale

Perché creare una scheda personaggio?
Avere una scheda ci permette di fissare il carattere che abbiamo creato e potervi attingere per tutte quelle necessità che ci permettono di mantenere un carattere costante. E’ ammissibile che un personaggio possa cambiare in seguito ai fatti del romanzo, è una evoluzione, ma non c’è nulla di peggio di vedere un protagonista mutare registro e carattere a seconda dell’umore dell’autore.
E’ un passaggio non necessario per tutti i personaggi, ma solo per quelli che avranno una certa importanza, sebbene una definizione di massima anche delle comparse potrebbe essere utile almeno in maniera più spiccia.

Cosa metteremo in una scheda personaggio?

  1. Anagrafica: nome, cognome, data e luogo di nascita, parenti, stato civile, studi, professione, domicilio.
  2. Descrizione fisica: altezza, peso, costituzione, volto, caratteristiche, difetti e punti di forza, scheda anamnestica medica se di interesse (per esempio esiti di incidenti o malattie invalidanti), cicatrici, tatuaggi.
  3. Carattere: attuale ed eventuale evoluzione dal passato coi motivi che hanno generato il cambiamento (esempio solare ed espansivo, dopo morte di un genitore diventa introverso), pregi e difetti caratteriali (comprensivi di paure, manie, fissazioni, compulsioni patologiche), punti di forza e debolezza nel carattere, ambizioni non realizzate.
  4. Amici e nemici: persone non parenti che sono in conflitto o in accordo con il personaggio, ma anche personaggi neutri che gli sono comunque legati a vario titolo.
  5. Inserimento nella società: suo rapporto col lavoro, tendenza politica, hobbies, filosofia di vita, musica preferita, gusti culinari o artistici, giornata “tipo” e suoi ritmi, tasti dolenti sociali e cose di cui si fa beffe.
  6. Peculiarità: andature, gestualità, tic, reazioni fisiche o verbali fisse, atteggiamenti.
  7. Scopo nella storia: a cosa serve, come contribuirà, come mi aspetto che impatti sul lettore, come cambierà, che fine farà.
  8. Motore primario: cosa muove il personaggio, perché farà determinate scelte, cosa nel suo passato lo ha condotto a fare quelle scelte? E’ importante, nella definizione del carattere, stabilire il “perché”. Dare un motivo coerente per il comportamento di una persona.

Esempio: Ecco la scheda di Cécile Darcy così com’è stata usata nella stesura del romanzo.

1 Cécile Darcy. Nata ad Arles en Provence nella primavera del 1778. Padre sconosciuto, madre Marie Claudine Darcy, deceduta nel 1784. Vive con il nonno, Draco Darcy e di tanto in tanto con lo zio Zel Darcy in una casa dignitosa nella piazza principale di Cusago. Sta studiando per diventare levatrice e aiuta la levatrice del paese, Dinetta, nella sua professione. Assiste anche il nonno nella professione di curatore medico.

2 Di costituzione snella, carnagione chiara, con lunghi capelli rossi a boccoli lassi e corpo lentigginoso, occhi verdi su viso regolare. La crescita si è assestata su 1,58 m per un peso di circa 52 kg. Priva di cicatrici e tatuaggi, non si è mai davvero ammalata nella vita. Punto di forza è il viso angelico e i capelli soffici, punti critici sono le efelidi e il colore dei capelli per via delle superstizioni.

3 Normalmente solare ed espansiva, sembra offrire il fianco alle pugnalate della vita con insolita costanza. Pian piano nel corso del romanzo la si vede chiudere definitivamente come meccanismo di difesa estrema, ma fino ad allora, nonostante le bullizzazioni, ha sempre cercato l’inserimento nella società e, soprattutto, nel gruppo dei pari, verso cui ha mostrato generosità anche esagerata, nel tentativo di comprare l’amicizia e la fiducia. Momento critico nella sua vita è sicuramente la morte della madre, non solo per il fatto in sé, ma anche perché è stata bruciata come strega, lasciandole addosso l’onta della vergogna e della colpa che ha esasperato ancora di più il suo rapporto con i compaesani. Pregi sono la costanza e la curiosità, oltre che l’umiltà nell’apprendere, mentre i difetti sono tutti correlati al carattere fumantino, ovvero la tendenza a parlare prima di aver ben collegato il cervello e presagito in che modo per proprie parole impatteranno sugli altri: irascibile, sospettosa, convinta che il mondo ce l’abbia con lei. Spesso si sente inadeguata, fuori posto, incompresa e reagisce isolandosi e ricercando il silenzio. Sicuramente vuole avere le stesse possibilità degli uomini nella vita e sapere che non sarà così la frustra.

4 Alleati sicuramente Dinetta, Zel e Draco, Tiano, Etienne e, tra le comparse, Caterina Aliprandi, che lei salva al momento del parto. Nemici Don Egidio Scala, perché è in conflitto col nonno, ateo e umanista, il medico Tommaso Cazzaniga che accusa lei e il nonno di abuso di professione, la cameriera Veronica con cui è in conflitto per le attenzioni di Tiano.

5 Difficile rapporto con la società, ha ormai terminato le lezioni col prete e studia col nonno, isolandosi sempre di più dal gruppo dei pari, ma soddisfacendo la sua curiosità intellettuale. Non solo non riesce a inserirsi per le sue caratteristiche fisiche (i capelli rossi da strega), ma risente dell’eredità pesante di rapporti sociali difficili del nonno, temuto e perciò assecondato da tutti. Lui tra l’altro non ha mai fatto nulla per migliorare la situazione di Cécile, ma neanche ci ha provato per finta! A Cécile piace leggere e imparare tutto sull’arte di guarire, l’erboristeria e le antiche sapienze, ama assaggiare tutti i cibi strani che Zel porta a casa dai suoi viaggi. La sua giornata tipo prevede studio, riordino della casa, assistenza al nonno mentre visita i pazienti, escursioni nella foresta per trovare le essente vegetali, assistenza a Dinetta quando la chiama per i parti.

6 Peculiarità: nulla da segnalare, la sua origine razziale le garantisce assenza di turbe fisiche o psicologiche, ma quando è felice, ancora saltella come una bambina quando cammina.

7 Scopo nella storia: Cécile è la chiave di volta che regge tutto l’impalcato. Deve emergere la sua condizione di prescelta e il fatto che faccia convergere le forze positive fino a generare pace e concordia tra due poli opposti, come Tiano ed Etienne. Lei non sa nulla e si trova coinvolta in qualcosa di troppo grande che la farà maturare e crescere fin troppo in fretta. In un attimo, tutta la sua routine viene scardinata e lei delocalizzata in giro a tagliuzzare cadaveri di suoi coetanei. Per questo la sua evoluzione parte da una accettazione della crudeltà della vita e della possibilità che lei riesca a fare qualcosa di buono e significativo, se solo riuscirà a tirare fuori la sua forza e le sue doti nascoste, ancora acerbe.

8 Motore primario: la famiglia e gli affetti. Terrorizzata dal perdere l’amore, nel senso più ampio del termine (sia quello dei genitori e del nonno, che quello sentimentale, che quello di amicizia), si dedica anima e corpo per mantenere sicuri e vicini coloro che ama. Si getta a capofitto nell’indagine perché è giusto farlo: la prima vittima, Giacomino, era suo amico.

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