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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

La Trama parte 1: la costruzione

da | Mar 10, 2022

Foto Pinterest, mappa di Westeros

Trovare una buona trama è la croce e la delizia degli scrittori. C’è chi si destreggia attraverso Archetipi e chi trova l’idea nuova e innovativa (di sicuro gli archetipi dentro ce li troveremo lo stesso, basta cercare con attenzione), ma è indubbio che, quando decidiamo di acquistare e leggere un libro, lo facciamo perché la trama ci intriga.

In un precedente articolo abbiamo visto i vari tipi di romanzo ed è chiaro che il nostro pubblico ci seguirà perché ama quel genere e non altri, quindi badate bene di indicare eventuali commistioni di genere in qualche modo nella quarta di copertina o nelle presentazioni, per evitare che la delusione di un lettore si tramuti in una pessima recensione.

A volte mi sento chiedere: “Ma dove prendi queste idee?”
In vero non ho una risposta univoca. Semplicemente vivendo, osservando e approfondendo ciò che incontro, a volte faccio collegamenti che iniziano sempre con un pensiero: “E se accadesse questo a questa persona?”

Foto Pinterest, Mimic

Diamo per buono che l’idea sia arrivata e stia germinando tra le sinapsi della nostra mente. Come la trasformiamo in un romanzo completo e, si spera, di successo?

  • Stabilire i cinque livelli, esattamente come fosse una malattia: ESORDIO (Punto zero, stabilisce i rapporti tra personaggi e fatti), COMPLICANZA (argomento che determina una rottura dell’omeostasi dei personaggi), CRISI (punto di massima destabilizzazione), RISOLUZIONE (avvio verso una conclusione, positiva o meno), POSTUMI (cosa è accaduto dopo, cosa è rimasto). In linea di massima l’esordio è il prologo, l’incipit del romanzo, mentre i postumi sono l’epilogo e l’eventuale sospensione del destino della storia (sembra tutto finito, ma un dettaglio ci fa pensare che non lo sia) o il legame con altri libri futuri. E’ il cosiddetto “Arco Narrativo”.
Foto dal Web
  • ATTENZIONE, si potrebbe anche portare l’azione direttamente “in media res“, ovvero senza un esordio, ma direttamente in una fase di CRISI, riservando il recupero di esordio e complicanza ai flash back o agli “spiegoni” dei personaggi coinvolti. Per maggiori dettagli sugli spiegoni e lo Show don’t tell, l’appuntamento è in un futuro articolo sugli errori e i punti di forza di una trama.
  • Indicare quali fatti o personaggi determineranno il passaggio dall’uno all’altro livello e quali verranno persi in queste fasi (morti o uscire di scena).
  • Definire la durata dei vari livelli e l’eventuale assenza di uno di essi, ma ATTENZIONE, se togliamo i postumi possiamo anche non perdere nulla di capitale, ma una complicanza, una crisi o una risoluzione (qualsiasi essa sia), potrebbe rendere il romanzo piatto e non interessante.
  • Radunare tutte le notizie che servono per la stesura della trama (foto, notizie storiche o geografiche, note scientifiche di realismo eccetera).
  • Preparare una SINOSSI in cui si analizza, capitolo per capitolo cosa si vuole mostrare, dove si vuole arrivare e perché deve accadere quello che stiamo per scrivere. E’ importante infatti da un lato bilanciare i capitoli, per non averne alcuni pieni d’azione e altri solo di noia, dall’altro aver ben chiaro motivazioni e mosse, in modo da mantenere il più sacro dei pilastri di una buona storia: la COERENZA.
  • Avere bel chiara la FINE del romanzo, in modo che, nonostante le divagazioni che magari usciranno in corso d’opera, il tutto mantenga una sua solidità procedurale e non traballi sulle fondamenta, dando l’impressione di un romanzo raffazzonato e poco credibile.
Foto Pinterest

In conclusione, per una buona stesura del testo, vi ricordo la mia sacrosante regola delle CINQUE C secondo cui un testo deve essere:

CORRETTO: tutto ciò che scrivo deve essere giusto, sia in rapporto alla realtà sia, in caso di qualcosa di fantastico o fantascientifico, aderente all’ambientazione che ho già presentato.

COERENTE: sempre aderente a una certa rotta: eventuali cambi di rotta negli eventi o nel comportamento dei personaggi deve essere giustificato e giustificabile dall’evoluzione della trama.

COMPLETO: devo poter trovare TUTTO quello che mi occorre per capire cosa sta succedendo e come è inquadrata l’azione.

CHIARO: deve essere scritto in maniera comprensibile sia come grammatica, che come costruzione dei periodi. Frasi semplici e con poche subordinate sono sempre da preferire.

CONCISO: preferire concetti e fatti stringati e veloci a lunghi voli pindarici che spezzino l’azione e il flusso di comprensione del lettore. Se posso dire una stessa cosa in 20 righe o in 10, allora probabilmente sarà meglio usare le 10.

Foto dal Web

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