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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

L’erotismo

da | Gen 16, 2022

Foto dal Web

Se non ci troviamo in mano un libro specifico di genere, trattare l’erotismo in un romanzo è sempre un’arma a doppio taglio, un po’ come lo splatter nell’horror. Dal mio punto di vista di lettore, un romanzo che tratti della vita e dell’evoluzione di un personaggio che esuli dall’erotismo che lo contraddistingue, sarebbe monco. Ma allo stesso modo, un romanzo di altro genere che nelle scene prettamente erotiche scadesse nella volgarità o nelle descrizioni da romanzetto rosa, mi deluderebbe a pieno.

Il mio intento non è chiaramente di dare una formula vincente, perché come e forse più di altri generi, l’erotico deve essere nella penna dello scrittore e questo dipende dal suo modo di vedere l’eros, la passione e tutte le sfumature della sessualità umana.

Lungi da me poi tirare in ballo Freud e i conflitti irrisolti dell’infanzia, ma è innegabile che il modo in cui vediamo il mondo e soprattutto il rapporto col nostro corpo, origina da come abbiamo vissuto da piccini la scoperta della nostra sensibilità sessuale.

Foto dal Web

Il passo successivo alla conoscenza e sensibilità personale sull’argomento è, chiaramente, il saperlo scrivere e descrivere. Farò ora quattro esempi di scena erotica per distinguere le categorie.

ESEMPIO 1, il coatto: Il ca**o duro si infilò nella f***a bagnata e…

ESEMPIO 2, l’harmony: il suo obelisco di pulsante desiderio si inchinò al vestibolo del suo tumido tempio…

ESEMPIO 3, il RanieroCottiBorroni: Il pene turgido nella piena erezione dei corpi cavernosi si approcciò alla vagina umettata di secrezioni del Bartolini.

Foto dal Web, Anna Marchesini interpreta la sessuologa Merope Generosa

[NDA: Raniero Cotti Borroni è uno dei personaggi di Verdone nel film “viaggi di nozze”, che vi consiglio assolutamente. E’ un medico preciso, pignolo e con la mania del controllo. Bartolini qui non è chiaramente inteso come corriere, ma è il nome delle ghiandole presenti sul vestibolo della vagina.]

Esempio 4, l’equilibratore: Il membro si chinò alla ricerca dell’intimità di lei.

Personalmente preferisco l’approccio 4, trovo il primo troppo da sito porno, il secondo eccessivamente sottinteso, il terzo talmente scientifico da annullare la poesia. Ma, come tutto ciò che viene prodotto dall’umana arte, può piacere o meno a seconda dei gusti personali.

Quanto oltre ci si può spingere?

Foto da Fotolia

La sensibilità individuale su temi che possono essere disturbanti, come la sessualità o la violenza, possono decidere una stroncatura anche al migliore dei romanzi, se il lettore non è pronto a digerire quello che leggerà. L’importante è quindi essere chiari coi lettori: se stiamo scrivendo un libro per adolescenti, per bambini, per adulti, i contenuti e la forma non possono essere uguali.

Se abbiamo chiarito nella sinossi o nella presentazione in quarta di copertina che i contenuti sono LGBT (semplifico la sigla, non me ne vogliate), o di estrema crudezza o vividamente descritti, abbiamo già aperto il nostro paracadute. Che poi questo ci faccia comunque atterrare in una montagnola di letame, purtroppo è da mettere in conto, ma per lo mano vi atterreremo (perdonate la metafora) con delicatezza e non a tuffo carpiato.

Giusto per specificare il concetto di sensibilità individuale, tempo fa mi capitò di parlare di limiti estremi di sessualità con un utente di facebook in un gruppo aperto. L’uomo (ben oltre i 50 anni, quindi non un adolescente alle prime armi), si vantava di aver compiuto prodezze sessuali inimmaginabili, di aver toccato abissi di perversione inarrivabili. A domanda diretta: “Allora qual è la cosa più perversa che hai fatto?” Se ne uscì con un episodio che per me, per la mia sensibilità, rasenta la normalità: un amplesso in luogo diverso dal letto, in una posizione un po’ ardita dal punto di vista dell’acrobazia.

Foto dal Web

C’è anche chi vede le frustatine sulle chiappe di “50 sfumature” come l’esempio più profondo di sado-maso, ignorando cosa sia veramente il BSDM (la seconda foto è un meraviglioso esempio dell’arte dello Shibari) e quale sia il reale rapporto tra un master e uno slave. Oggi come allora esercito il più difficile dei compiti, il non-giudizio, ma esorto i lettori del mio articolo a porsi queste semplici domande all’atto di inserire scene e erotiche nei propri romanzi: quello che per me è normale e accettabile, come verrà digerito dal pubblico? Sono persuaso che la situazione che creerò potrà essere osannata o distrutta dalla critica? Sono pronto a questo?

In conclusione, giusto per ricordare che la sessualità è anche gioco, divertimento e condivisione, vi lascio un godibilissimo filmato, visto che l’ho citato nell’articolo. E’ un estratto di uno spettacolo della compianta Anna Marchesini che interpreta magistralmente la sessuologa Merope Generosa. Ma vi consiglio di cercare su Youtube anche “Raniero e Fosca, prima notte di nozze”, che non mi fa incorporare per l’argomento un po’ spinto. Bah… misteri del tubo!

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