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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

Intervista col Vampiro – Anne Rice

da | Apr 5, 2022

Foto dal Web

Abbiamo perso Anne Rice poco prima di Natale, l’11 dicembre 2021, ma noi appassionati di letteratura gotica e profondi estimatori delle Cronache dei Vampiri l’avevamo persa molto prima, alla fine del 2005 quando una conversione religiosa l’ha portata a lasciare l’ateismo, ma soprattutto vampiri e streghe, soprannaturale e narrativa, per dedicarsi a scritti storico religiosi.

Anne ha compiuto un suo percorso filosofico e spirituale durante la vita, segnata da lutti e dolori e tutto quello che ha passato s’è riversato inevitabilmente nei suoi romanzi che hanno visto un’escalation di poteri e immortalità nel suo protagonista principale, Lestat del Lioncourt, fino a giungere a quella onnipotenza delirante in cui non c’erano più sfide per lui.

Personalmente ho sempre pensato che l’identificazione del vampiro col defunto marito, l’abbia portata a cercare nell’immortalità del non morto l’esorcismo del dolore per la perdita del compagno di vita. E questo è un errore che abbiamo trattato in questo articolo. Oggi quindi ci occupiamo degli albori della produzione letteraria della signora Rice, di quel romanzo capostipite di un nuovo periodo gotico della letteratura.

Dico “nuovo periodo” perché il gotico, il mistero e il soprannaturale tornano ciclicamente nelle produzioni letterarie e se il periodo di Frankenstein, Carmilla, Dracula e il Vampiro, seduzioni letterarie in risposta all’epidemia di vampirismo nell’est Europa alla fine del 1700, appare più vicino ai nostri gusti, non possiamo comunque negare che l’attenzione e l’attrazione per il soprannaturale ha attraversato tutta la storia umana.

A partire da graffiti e pitture sulle grotte con fenomeni meteorologici e animali fantastici (o uomini con travestimenti rituali, i paleontologi ci stanno lavorando), passando per la mitologia, per approdare alla Divina Commedia e ai bestiari medievali, ecco che il mistero e lo stupore si accompagnano alle suggestioni umane.

La stagione dei vampiri del 1900 è nata di nuovo con Anne Rice e a lei dobbiamo lo sdoganamento del genere letterario “urban fantasy” di cui noi autori di fantasy possiamo ancora cogliere i frutti, quindi, grazie, Anne!

Foto dal Web

Il romanzo inizia in un piccolo appartamento nel cuore di New Orleans, dove un ragazzo, che si presenta come Louis, racconta a un giornalista la sua storia, rivelando di essere un vampiro dalla fine del 1800. Inizia il lungo arco narrativo che ci porta a conoscere Louis e la sua tormentata storia, dalla morte della moglie di parto alla sua ricerca della morte che giunge col volto di Lestat, un vampiro che ha deciso di volerlo come compagno.

I rapporti personali tra non morti non sono legati da tensioni sessuali come negli umani o nei soprannaturali vivi, basti pensare a una strega o un licantropo, ma sono questioni di sangue, scelte e possesso. In questo caso l’accompagnarsi dei due era un sodalizio contro la solitudine dell’eternità, un tentativo di fondare una famiglia.

Tutto scorre senza problemi finché Lestat non si accorge che Louis ha mantenuto un’anima capace di provare pietà ed empatia verso gli umani, laddove tutti gli altri, più o meno in fretta dopo la rinascita, sviluppano la freddezza che permette loro di nutrirsi e uccidere gli umani senza alcun rimorso.

Louis diventa quello che si definisce un “vegetariano” ovvero si nutre solo di animali, ma è quando il suo autocontrollo naufraga davanti all’innocenza della piccola Claudia, che la famiglia si allarga e iniziano i problemi.

Se la legge vampirica impedisce di creare nuove creature prima della maturità, un motivo c’è e infatti Claudia inizia a invecchiare nello spirito, ma non nel corpo, condannato a restare debole, acerbo e infantile in eterno.

Foto dal Web

Non spoilero il resto del romanzo, non temete! Aggiungo solo il mio commento personale. Al di là di un’incongruenza coi libri successivi circa il sonno rigeneratore di Lestat, Intervista col Vampiro è una pietra miliare imprescindibile in una biblioteca e va letto per primo, seguendo poi l’ordine di pubblicazione dei successivi romanzi e spin off della serie, che poi andrà a concatenarsi parzialmente con la saga delle streghe Mayfair, a definire un universo completo di creature preternaturali.

Alcuni romanzi sono semplicemente splendidi, vividi nelle descrizioni degli ambienti tanto che pare di essere lì, a New Orleans e con solide trame cui si rimane incollati fino alla fine, altri risentono di qualche scivolone e di una stanchezza espositiva che, a volte, pare proprio una scrittura su commissione: l’editore voleva 400 pagine entro una data e lei le ha consegnate.

In ogni caso la gratitudine ad Anne Rice deve essere completa e senza ombre, perché le emozioni che ha saputo dare a più generazioni sono ancora lì a palpitare nel cuore di noi lettori cresciuti con lei.

COME LEGGERLO:

Luogo: a lume di candela su un divano

Tempo: notti estive

Sapori: aragosta creola e Jambalaya

Profumi: caffé Brulot

Musica: Cool Jazz di New Orleans per gli estimatori. A me non piace il Jazz, quindi lo leggo usando la colonna sonora realizzata per il secondo film: La regina dei Dannati.

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