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“Loro temono ciò che non conoscono e distruggono ciò che temono.”

L’incipit

da | Dic 9, 2022

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Quando si deve scegliere che libro comprare, e ci troviamo davanti a un titolo e autore sconosciuti, si possono riconoscere almeno tre tipi di persone: quelle che guardano il titolo e la copertina, quelle che leggono la quarta e quelle che aprono e leggono l’incipit. Io appartengo a un ipotetico quarto tipo: faccio tutto questo e poi leggo una pagina a caso a metà. Perché lo faccio? Scopriamolo insieme analizzando cosa sia l’incipit e come scriverne uno di grande impatto.

Nel mezzo del cammin di nostra vita…

Quel ramo del lago di Como…

Queste sono le aperture di due capolavori immortali, avanguardia di un incipit che tutti a scuola studiamo e che restano per osmosi nella cultura comune. L’incipit è quella parte del testo che apre il romanzo o il racconto e che catapulta il lettore nell’opera stessa. Il suo fine è quello di tenerci incollati alle pagine e farci andare avanti fino alla fine, coinvolti ed emozionati dalla successione degli eventi.

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Tra le grandi domande dell’uomo, come quella se siamo soli nell’universo, o dove andremo dopo la morte, esiste anche quella su come si può fare un incipit di successo. In un precedente articolo abbiamo visto come affrontare le descrizioni degli ambienti, mentre in un altro abbiamo conosciuto la curva della trama per decidere lo sviluppo del romanzo. In tutto questo studio, se la quarta di copertina è il biglietto da visita, l’incipit è come un antipasto.

Innanzitutto dobbiamo decidere come iniziare il romanzo, se con una lenta progressione o già nel mezzo dell’azione, se prediligere una prima panoramica descrittiva sul luogo o il protagonista o optare per una azione concitata e destabilizzante o, infine, se partire con un dialogo o un monologo. Una volta scelto il primo approccio, che può essere anche cambiato in corso d’opera, chiaramente, andiamo a stendere quelle prime due pagine che devono assolutamente catturare il lettore.

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Cosa deve contenere un buon incipit? Sicuramente una buona collocazione di genere, il che prevede sia l’ambientazione spazio-temporale che la caratterizzazione dei personaggi. Se sto scrivendo un horror, non inizio con una corsa di bionde maggiorate in costume sulla spiaggia, a meno che subito dopo inciampino in uno zombie che le mangia! Allo stesso modo dall’atmosfera di un giallo non mi aspetto monologhi sentimentali di un romance. A seconda del genere che stiamo scrivendo, quindi, ci occorre mostrare un’idea di quello che verrà trovato in tutto il libro.

Altro contenuto importante è l’idea della trama, senza tuttavia cadere nell’errore di spararsi presto le cartucce. In passato gli incipit erano quelle “presentazioni” che il “coro” faceva dell’intera trama, finale compreso, prima di iniziare la recitazione. Una sorta di captatio benevolentiae del pubblico. Ne è un esempio molto famoso il coro del Romeo e Giulietta di Shakespeare.

L’azione si svolge nella bella Verona,

dove fra due famiglie di uguale nobiltà,

per antico odio nasce una nuova discordia

che sporca di sangue le mani dei cittadini.

Da questi nemici discendono i due amanti,

che, nati sotto contraria stella,

dopo pietose vicende, con la loro

morte, annientarono l’odio di parte.

Le tremende lotte del loro amore,

già segnato dalla morte, l’ira spietata dei genitori,

che ha fine soltanto con la morte dei figli,

ecco quello che la nostra scena vi offrirà in due ore.

Se ascolterete con pazienza, la nostra fatica

cercherà di compensare qualche mancanza.

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Nell’editoria moderna chiaramente questo spoiler non è più apprezzato, anzi, si premia quell’autore che riesce a interessare il lettore offrendo tutti gli elementi, ma senza rilevare i colpi di scena. E’ un lavoro difficile, lo so benissimo, ma un buon incipit garantisce l’acquisto del libro ed è già un gran passo avanti. Non a caso Amazon prevede la possibilità di leggere gratuitamente le prime 8-10 pagine di ogni libro che vende.

Un altro errore da non commettere nella stesura di un incipit è quello di concentrarsi solo su di esso, creando un meraviglioso stralcio di letteratura, per poi perdersi nel resto del romanzo in una serie di banalità e luoghi comuni scontati. Qualsiasi sia il nostro genere, dobbiamo metterci in animo di rendere TUTTO il lavoro di alto livello, sia per trama che per espressione. E’ questo il motivo per cui io leggo anche una pagina a caso a metà libro. Mi è capitato di leggere incipit fantastici in testi che poi scivolavano inesorabilmente nel pantano della noia.

Quindi mi raccomando autori e lettori, scegliete con cura il vostro incipit e ricordate che il libro verrà comprato solo se avrete conquistato il lettore con le prime parole, ma che i romanzi successivi li venderete solo se fino alla fine sarete rimasti interessanti!

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